Tragedia nel Canale di Sicilia|Ipotesi omicidio colposo - Live Sicilia

Tragedia nel Canale di Sicilia|Ipotesi omicidio colposo

Il comandante della flotta di Mazara: "C'è paura"
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”Fino a questo momento stiamo procedendo per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e omicidio colposo plurimo a carico di ignoti”. Lo ha dettoil procuratore di Agrigento Renato Di Natale, che coordina l’inchiesta del Pm Santo Fornasier sull’ultima tragedia dell’immigrazione avvenuta nel Canale di Sicilia. Il magistrato non esclude tuttavia un’eventuale ipotesi di omissione di soccorso, in relazione al racconto dei 5 eritrei superstiti.  ”La Guardia di Finanza e la Polizia – ha spiegato il procuratore – stanno svolgendo una serie di accertamenti, anche sui giubbotti di salvataggio trovati a bordo del gommone. Si tratta comunque di una vicenda giudiziaria complessa. Ad esempio dobbiamo anche valutare l’iscrizione nel registro degli indagati dei cinque eritrei: in base alle norme del decreto sulla sicurezza devono infatti rispondere di immigrazione clandestina, anche se sono nelle condizioni di fare richiesta d’asilo perche’ riconosciuti cittadini di un Paese bisognosi di protezione”.

Avvistato l’ottavo cadavere

Il corpo di un uomo, l’ottavo nel giro di pochi giorni, è stato avvistato in alto mare dagli aerei di stanza a Malta impegnati nella Missione Frontex, il pattugliamento congiunto del Mediterraneo. I corpi, tutti in un avanzato stato di decomposizione, potrebbero essere quelli dei migranti che erano a bordo del gommone con i cinque eritrei soccorsi ieri al largo di Lampedusa. I maltesi hanno spiegato che non è stato possibile il loro recupero perchè si troverebbero in acque di competenza libica.
I primi quattro cadaveri sono stati individuati martedì scorso, altri tre ieri sera quando le autorità della Valletta hanno comunicato ufficialmente a quelle italiane l’avvistamento.

Il comandante della flotta di Mazara: “Soccorrere i migranti è rischioso”

Intanto, sulle pagine di “Repubblica”, il comandante della flotta di Mazara del Vallo, Antonino Genovese, spiega i pericoli, i dubbi, le difficoltà di un salvataggio in mare: “‘Lasciarli morireabbandonarli al loro destino, no. Siamo uomini e pescatori – ha detto – e rispettiamo le leggi del mare. Ma se possiamo, evitiamo di prenderli a bordo e inviamo la segnalazione alle autorità. Inutile nasconderlo. Abbiamo paura, di quello che può succedere con tutta questa gente a bordo ma soprattutto di quello che può succedere con queste leggi assurde”.
”Intanto – ha aggiunto- quel tratto di mare è pieno di pescherecci ciprioti ed egiziani, che non soccorrono proprio nessuno. Noi di Mazara ci siamo dati un codice di comportamento. Se gli immigrati sono in condizione di andare avanti, forniamo loro indicazioni sulla rotta, acqua, viveri, coperte e poi diamo la segnalazione. Ma se vediamo che sono in pericolo non andiamo via”.

Frattini: “Malta non ha i mezzi per controllare quello spazio marittimo”

E il tratto di mare “teatro” della tragedia, è al centro delle nuove tensioni tra Italia e Malta. Il ministro Frattini, pur non accusando apertamente il governo Maltese, ha chiesto la riapertura di una discussione sul controllo delle acque: “Malta – ha detto il ministro degli esteri al Corriere della Sera – non ha gli strumenti, come numero di navi e di equipaggi, per controllare una zona estesa come quella italiana. Noi siamo disponibili ad ampliare la nostra area di competenza, perchè abbiamo i mezzi per il controllo. Ed è da tempo che manifestiamo qusta nostra disponibilità, l’ultima volta proprio all’inizo dell’estate. Con Malta – ha aggiunto – l’Italia sta negoziando da ben dieci anni un accordo sullo spazio marittimo di ricerca e salvataggio. Finora, viste le loro resistenze, non siamo riusciti a chiudere ma è arrivato il momento di stringere i tempi per arrivare alla firma entro l’anno”
Infine, riguardo ai dubbi sul ruolo della Libia nel controllo sulle partenze dalle proprie coste, Frattini ha detto: “Non credo che i libici li abbiano fatti passare di proposito. Piuttosto – conclude Frattini – sono portato a ritenere che, semplicemente, questi poveretti siano riusciti ad eludere i controlli”.

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