La foto che non vedrete | del finto volto di Bin Laden - Live Sicilia

La foto che non vedrete | del finto volto di Bin Laden

La morte di Osama
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Quel volto sfigurato che tutti abbiamo visto e che noi ci ostiniamo a non mostrarvi, il viso riflesso che non era di Osama, ci interroga, ci osserva senza occhi e pone dei quesiti. Il più importante di tutti: cosa siamo diventati? Chi ha messo in rete l’osceno foto-ritocco conosceva perfettamente le reazioni che avrebbe suscitato. Non più un dato di cronaca, la prova dell’esecuzione di un terrorista. E’ stato l’alibi per coprire il vero nucleo emotivo dell’immagine: la felicità sadica al cospetto del corpo del nemico ucciso. Questo mangime voleva il pubblico. Questo gli è stato dato con una evidente adulterazione. Poco importa. Contava solo il ludibrio, la sconcezza fisica di un avvenimento necessario.

L’America si è vendicata. Possiamo capirla, soprattutto nei tempi in cui viviamo. In altri giorni di primavera – pur riconoscendo l’identità di crudele assassino della vittima – avremmo invocato leggi, tribunali e non un colpo alla testa. Ma viviamo nell’inverno di una strana guerra che ha tutto il pianeta per scacchiere e il nostro cuore come campo di battaglia: è lì che accadono le modifiche sostanziali, è lì che spira il vento che ci sta cambiando, che sta mutando la nostra pietà in odio.

Ora dicono che il mondo sarà più sicuro senza Osama. Ne dubitiamo. Un mondo che gioisce dell’orrore, che ha bisogno di bere il sangue dell’avversario, non ci appare affatto più sicuro. Un Bin Laden è morto, altri ne sorgeranno. E’ la barbarie che fa i barbari, non viceversa, specialmente se i barbari si annidano tra le persone civili.
Noi, nel frattempo, ci proviamo a resistere nel nostro piccolo. Non pubblicheremo quella foto atroce. Livesicilia, per le persone che ci lavorano e che amano il loro lavoro, vuole essere un piccolo spazio incontaminato. Forse non servirà a niente. Forse il nostro è un sommesso grido nel deserto. Ma noi vogliamo che questa sia la casa degli uomini. O almeno di ciò che ne resta.

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