Lampedusa, paura infinita|tra Sos e trasferimenti - Live Sicilia

Lampedusa, paura infinita|tra Sos e trasferimenti

Tragedia sfiorata a Lampedusa. Un barcone con 500 persone a bordo si è incagliato sugli scogli all'interno del porto, rischiando di capovolgersi a causa delle onde. Le persone si sono gettate in mare e si sono salvate grazie alla catena umana alla quale hanno partecipato tutti, forze dell'ordine, volontari e cittadini. Sale così a circa 1400 il numero dei migranti sbarcati nelle ultime ore e che saranno trasferiti in serata con la nave Flaminia della Tirrenia. Le operazioni di imbarco sul molo di Cala Pisana si stanno svolgendo lentamente, a causa delle necessità di procedere prima all'identificazione dei profughi.
Immigrazione
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Tragedia sfiorata, oggi all’alba, a Lampedusa. Un barcone con 500 persone a bordo – l’ennesimo partito dalla Libia – è finito fuori rotta e si è incagliato sugli scogli all’interno del porto, a una decina di metri dalla riva rischiando di capovolgersi a causa delle onde. Le persone si sono gettate in mare e si sono salvate grazie alla catena umana alla quale hanno partecipato tutti, forze dell’ordine, volontari e cittadini.

I fatti si sono verificati alle 4.10, poco dopo che sull’isola era giunta un’altra imbarcazione stracarica di 800 migranti: 800, tra cui 138 donne e 12 bambini. Le operazioni di conta e di prima assistenza erano ancora in corso quando, li’ vicino, si sono sentite le urla degli altri immigrati. Il timone della loro imbarcazione si è rotto e la carretta è finita sugli scogli. A questo punto i migranti che erano a bordo (anche in questo caso molte le donne, anche incinte, e i bambini) si sono lanciati in mare per la paura, cominciando ad annaspare perchè quasi nessuno sapeva nuotare. Immediatamente sono scattati i soccorsi: una squadra di sommozzatori della Guardia Costiera è subito intervenuta con i salvagente, cominciando a recuperare i naufraghi che venivano poi passati alle persone che si trovavano sulla scogliera.

Un’operazione che è andata avanti per circa un’ora e mezza, fino a quando tutti gli immigrati non hanno raggiunto la riva. ”È stata una bella operazione di squadra – ha commentato il comandante della capitaneria di porto di Lampedusa, Antonio Morana -. Ai soccorsi hanno partecipato militari della Guardia Costiera, della Guardia di Finanza, Carabinieri, Polizia, volontari delle associazioni umanitarie, semplici cittadini e perfino alcuni giornalisti. Grazie all’apporto di tutti è stata evitata una tragedia”.

I circa 500 migranti a bordo sarebbero stati tutti salvati: allo stato, infatti, non risultano nè vittime nè dispersi. Anche questo barcone, al pari degli altri giunti a Lampedusa nelle ultime ore, è partito dalla Libia. Avvistato già ieri pomeriggio, sembrava fosse diretto a Malta ma una vedetta maltese lo avrebbe intercettato e ‘accompagnato’ verso Lampedusa, dove è stato preso in consegna da una unità della Gdf. Sulla barca sono riusciti a salire anche tre finanzieri: ”stavano dirigendo verso l’imboccatura del porto – spiegano le Fiamme Gialle – quando il timone si è improvvisamente rotto impedendogli di virare verso sinistrà’. Il barcone si è così incagliato e ”solo grazie alla perizia dei finanzieri che hanno mantenuto la marcia ingranata la barca non è stata ripetutamene sbattuta sugli scogli”.

Di immigrazione è tornato a parlare oggi il ministro dell’Interno, Roberto Maroni, sottolineando che ”gli ultimi sbarchi a Lampedusa, oltre 1.500, sono tutti profughi non rimpatriabili, partiti dalla Libia a causa della guerra. Il flusso di clandestini dalla Tunisia – ha aggiunto il ministro – si è invece praticamente fermato, grazie all’accordo da me firmato il 5 aprile con il governo di Tunisi”.

Dopo il terrore per la tragedia sfiorata, c’è quasi un clima di festa a Lampedusa, dove i naufraghi sono stati trasferiti in alcune strutture dell’isola: alla stazione marittima ci sono prevalentemente donne e bambini, mentre gli uomini sono stati accompagnati nei locali dell’Area marina protetta. Sulla banchina del molo commerciale, gruppi di donne isolane portano vestiti e viveri, mentre alcuni ragazzi del luogo giocano con i bambini trasportandoli sui motorini e azionando i clacson. Tra i profughi, c’è chi racconta di essere stato costretto a fuggire a causa della guerra. Due pakistani spiegano che vivevano in Libia da sette anni e avevano un buon lavoro, ”ma le bombe ci hanno costretti a fuggire – dicono -. In questo momento la situazione della Libia non lascia scelta”. Un po’ tutti concordano sul fatto che migliaia di persone sono pronte a partire.

Attualmente nell’isola ci sono intorno a 2.500 extracomunitari, compresi i circa 500 arrivati stamane con il barcone che si è  incagliato sugli scogli del porto. I migranti sono ricoverati in diverse strutture: il centro d’accoglienza di contrada Imbriacola, la stazione marittima, ‘l’Area marina protetta e la ex base militare Loran.

Sono circa 1400 i migranti sbarcati nelle ultime ore a Lampedusa che saranno trasferiti in serata con la nave Flaminia della Tirrenia. Le operazioni di imbarco sul molo di Cala Pisana si stanno svolgendo lentamente, a causa delle necessità di procedere prima all’identificazione dei profughi che saranno smistati verso i centri per richiedenti asilo in tutta Italia. Nel Centro di prima accoglienza di Lampedusa restano ancora oltre un migliaio di immigrati che dovrebbero essere imbarcati domani sulla Excelsior della Gnv, che è già in rada in attesa di dare il cambio alla Flaminia.


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