Gli interessi trasversali della mafia|sulle elezioni a Gravina di Catania - Live Sicilia

Gli interessi trasversali della mafia|sulle elezioni a Gravina di Catania

Nelle intercettazioni il boss Vincenzo Aiello (nella foto) parla delle amministrative nel centro etneo. Fra uomini di Firrarello ed esponenti dell'Mpa, ecco chi avrebbe appoggiato Cosa nostra.
L'intercettazione inedita
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C’è l’ombra della mafia dietro le comunali di Gravina di Catania. Grazie a un’intercettazione inedita, partendo dalle dichiarazioni rese l’altro ieri da Raffaele Lombardo, le elezioni comunali del centro alle pendici dell’Etna possono essere rilette attraverso le affermazioni del capomafia Vincenzo Aiello. Ecco in campo parenti dei mafiosi tra Mpa e Pdl e un presunto incontro, di cui Aiello parla al geologo Giovanni Barbagallo, indagato nell’inchiesta Iblis: Aiello sostiene di essersi incontrato con il candidato sindaco del Pdl Mimmo Rapisarda. “Mimmo… di Firrarello”, dice il capomafia. Che si lancia in un pronostico, poi rivelatosi azzeccato: “Acchiana (viene eletto, ndr)”.

La versione di Raffaele

Quando decide di rendere dichiarazioni spontanee nell’aula dell’istituto Bicocca, il presidente della Regione Raffaele Lombardo inizia subito dal Comune di Gravina di Catania, amministrato sino al 2008 dall’Mpa. Queste elezioni sono al centro dei dialoghi tra il capomafia Vincenzo Aiello e il geologo Giovanni Barbagallo, arrestato nel 2010 per associazione mafiosa. I due discutono della candidatura di Dario Sinatra, genero del mafioso Alfio Stiro, condannato definitivamente per associazione mafiosa, referente del boss Salvatore Tuccio detto “Turi di l’ova”. L’argomento è importante per il processo a carico dei fratelli Lombardo perché Alfio Stiro era presente al famoso “pranzo conviviale” organizzato da Barbagallo per festeggiare l’elezione al parlamento proprio di Angelo Lombardo.

Spiega Raffaele Lombardo: “A proposito della candidatura di Sinatra Dario, lo so perché ovviamente ero impegnato anche io, a costruire le liste per l’Mpa era il sindaco Gaetano Bonfiglio, già primario di ortopedia, e la candidatura di Dario Sinatra, che apprendiamo essere genero di Stiro Alfio, non proviene da Lombardo Angelo che invece candida e sostiene altre persone che si chiamano Baciulli e Di Grazia”. Fabio Bacciulli detto “Baciulli”, già vicesindaco dell’Mpa, non risulta essere indagato dalla Procura di Catania, né è stato interrogato sino a questo momento, ma il suo nome compare spesso agli atti del processo Iblis. Secondo Raffaele Lombardo, Bacciulli era appoggiato “da Angelo” ma anche Aiello sostiene di conoscerlo. Quando il geologo Giovanni Barbagallo parla di affari al telefono, il capomafia Vincenzo Aiello dall’altra parte della cornetta risponde: “Vedi che ora è partito il piano regolatore a Gravina… e ci sono diversi lavori… eh… vediamo chi è che sale… e nel caso ti presento a Fabio… quello che vende Baciulli… a Gravina… così ti inserisce… perché devono allargare il cimitero… ci sono diversi lavori lì a Gravina…”.

A questo punto della conversazione, Barbagallo comunica al capomafia che Alfio Stiro “vuole candidare suo genero a Gravina…”. Il “genero” al centro della discussione è Dario Sinatra: sino a quel momento Aiello non era a conoscenza dell’operazione, tanto da chiedere a Barbagallo “e chi te lo ha detto? Stanno portando a Luigi De Maria… hanno i soldi…”.“No – risponde Barbagallo – lo vuole candidare come consigliere… me lo ha detto dice ‘ne parli con Angelo che lo candidiamo con l’Mpa…’”.

Vincenzo Aiello chiede a Barbagallo: “Ma perché, tu lo conosci ad Alfio Stiro?”. “Certo”, assicura il geologo. “Gli dici – conclude Vincenzo Aiello – ‘parlane con Enzo prima di parlarne con me!’”.Alla fine, dopo quella discussione, Dario Sinatra è stato effettivamente candidato, risultando tra i più votati, ma senza premio di maggioranza non è riuscito a entrare in municipio. Sarà la magistratura a stabilire quanto abbia influito un eventuale placet del capomafia che è stato intercettato mentre rivendicava il potere di approvare la candidatura del genero del mafioso Stiro. “Prima parlane con me” diceva appunto Aiello.

L’intercettazione inedita: spunta un uomo del Pdl

Il mafioso Alfio Stiro avrebbe avuto non uno, ma due parenti impegnati nelle elezioni comunali di Gravina di Catania. Il primo, come detto, è il genero Dario Sinatra, candidato con l’Mpa che, secondo Vincenzo Aiello, era vicino non ad Angelo, ma “a Raffaele Lombardo”. Il secondo, leggendo un’intercettazione inedita di cui Livesicilia è in possesso, sarebbe stato sostenuto da un cugino di Alfio Stiro ed è stato eletto nel Pdl: “Luigi Di Mariano”, dice Aiello. Il capomafia fotografava attimo dopo un attimo le elezioni in vari comuni della provincia di Catania. Il Ros lo intercetta mentre azzecca il risultato delle elezioni: “Ora, là a Gravina – dice il boss – in base alla situazione, come sindaco sale Mimmo Rapisarda…”. Giovanni Barbagallo sembra dubbioso: “Penso che sale…”. Ma Aiello ribatte parlando di un presunto incontro che sarebbe avvenuto con il candidato del Pdl: “Il medico, Mimmo… l’ho visto poco fa, mi ha fermato, io ero da Scuderi, quello dei cavalli… Mi fa: ‘…’mbare!’. ‘…’mbare… non mi devi dire niente!’. Dice: ‘bravo!’. E poi c’è Fabio Baciulli che è con Raffaele Lombardo, mentre Mimmo è con Firrarello. Acchiana! Di contro però c’è il cugino di Alfio Stiro che sta portando a Luigi Di Mariano, è un ex carabiniere… il comandante della base di Sigonella, un maresciallo dei carabinieri, e sta portando… il cugino di Alfio gli sta facendo la campagna a lui…”. Luigi Di Mariano, ex carabiniere, candidato di cui parla il capomafia Vincenzo Aiello, è stato eletto effettivamente alle comunali di Gravina con il Pdl.


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