Procura generale, Csm spaccato| Sfida Messineo-Scarpinato - Live Sicilia

Procura generale, Csm spaccato| Sfida Messineo-Scarpinato

Corsa per la Procura generale di Palermo. Francesco Messineo è in pole. Ma il Csm è diviso. Ignazio De Francisci sarà il nuovo avvocato generale.

De Francisci all'avvocatura generale
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Una partita chiusa e un’altra apertissima. Da qui a pochi mesi cambierà l’assetto della procura di Palermo e della Direzione distrettuale antimafia. La Commissione per gli incarichi direttivi del Csm ha proposto all’unanimità la nomina del procuratore aggiunto Ignazio De Francisci all’incarico di avvocato generale. Si è spaccata invece sul nome del nuovo procuratore generale che dovrà prendere il posto di Luigi Croce. La maggioranza ha proposto l’attuale procuratore di Palermo Francesco Messineo, mentre la minoranza ha sostenuto il Pg di Caltanissetta Roberto Scarpinato. Tre i voti ottenuti da Messineo: quelli dei togati delle correnti moderate della magistratura Pina Casella (Unicost) e Tommaso Virga (Magistratura Indipendente) e del laico del Pdl Bartolomeo Romano. Due quelli per Scarpinato, dei togati di Area (il raggruppamento delle correnti di sinistra) Paolo Carfì e Francesco Cassano. Mentre si è astenuto il laico del Pd Glauco Giostra.

Di fatto la Commissione, dividendosi, ha rimesso la decisione al plenum, che nominerà il nuovo Pg di Palermo, non appena il ministro della Giustizia Paola Severino, avrà fatto arrivare il proprio parere sui due candidati. Saranno, dunque, mesi di fibrillazione al Palazzo di giustizia di Palermo. Se il voto in plenum rispecchiasse quello della Commissione, se cioè i gruppi si orientassero come hanno fatto i loro rappresentanti nella Direttivi, la bilancia finirebbe con il pendere dalla parte di Messineo, che potrebbe contare su 14 voti, sommando i 6 dei consiglieri di Unicost, i tre di Magistratura Indipendente e i cinque dei laici del Pdl. Mentre Scarpinato avrebbe dalla sua i cinque voti dei consiglieri di Area; e in questa ipotesi, anche se ottenesse l’appoggio del primo presidente Ernesto Lupo e del procuratore generale della Cassazione Gianfranco Ciani resterebbe comunque lontano dal traguardo. Se Messineo dovesse avere la meglio si libererebbe il posto di capo della direzione distrettuale antimafia e Sergio Lari sembra il più accreditato ad occuparlo. L’attuale procuratore di Caltanissetta è stato uno dei vice di Messineo prima di andare a dirigere la Dda nissena.

Manca solo la ratifica del Plenum, ma sarà Ignazio De Francisci a sostituire Maria Teresa Ambrosini all’avvocatura generale. Un nome storico nell’impegno antimafia quello di De Francisci. La sua nuova nomina aprirebbe la partita anche per il posto di aggiunto. Senza contare quella per l’ingresso nelle file della Direzione distrettuale antimafia che negli ultimi tempi ha assistito all’addio di numerosi magistrati. Sono usciti per avere superato il limite massimo di permanenza o per l’assegnazione a nuovi incarichi: Antonino Di Matteo, Lia Sava, Roberta Buzzolani (fa parte della commissione esaminatrice del concorso in magistratura), Fernando Asaro (lavorava sulla provincia di Agrigento ma ora è sostituto procuratore generale a Caltanissetta), Marcello Viola (è stato nominato procuratore capo a Trapani). A breve toccherà anche a Paolo Guido e Marzia Sabella.



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