Gesip, il caso del dipendente| comandato a Casa Natura... - Live Sicilia

Gesip, il caso del dipendente| comandato a Casa Natura…

La Gesip paga un suo dipendente per lavorare per conto del comune di Palermo, e precisamente a Casa Natura alla Favorita. E scoppia il caso, grazie a una denuncia dell'Ugl.

PALERMO. la denuncia dell'ugl
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La Gesip, si sa, non naviga in buone acque. La società partecipata del comune di Palermo è da ormai un paio d’anni alle prese con una gravissima crisi che ne mette in dubbio il futuro. E dire che l’azienda svolge una serie di servizi essenziali per la città: dalla gestione del canile a quella del cimitero, dal trasporto dei disabili al verde, dalla pulizia delle spiagge a quella del fiume Oreto. Ma su quasi 1800 dipendenti, ce n’è uno che non svolge nessuna di queste mansioni. Anzi, a ben vedere non lavora nemmeno per la Gesip ma direttamente per il comune di Palermo. Anche se lo stipendio continua a pagarlo la Gesip.

E’ il caso di F. B., un dipendente della Gesip che dal 31 maggio 2010 risulta però comandato al settore Verde del comune di Palermo, e precisamente a Casa Natura, al Parco della Favorita. Un comando firmato dall’allora direttore generale della società Giacomo Palazzolo, finito poi nei guai per il caso skipper, e motivato con una precisa richiesta di Palazzo delle Aquile, e in particolare del settore Verde, che quel dipendente venisse comandato per svolgere “attività di progettazione”.

Che tipo di attività, nello specifico, non è dato sapere ma sta di fatto che il caso non è passato inosservato ed è stato sollevato dal sindacato Ugl che lo scorso 21 giugno ha scritto al liquidatore della Gesip, Giovanni La Bianca, e per conoscenza al sindaco Leoluca Orlando e all’assessore competente. Una missiva per chiedere “se e quanto abbiamo fatturato al comune di Palermo per tali servizi ed in virtù di quale atto convenzionale sia stato distaccato il lavoratore. Vorremmo inoltre sapere – si legge nella nota – se a tutt’oggi vi sia presso il comune di Palermo personale distaccato stante che in convenzione non esistono più servizi amministrativi”.

Una richiesta che ha colto di sorpresa non pochi al Comune, specie l’ufficio che si occupa delle società partecipate che ha scritto al dirigente del settore Verde, Domenico Musacchia, per capire come mai quel dipendente sia ancora lì. Lettera a cui ancora non è stata data risposta. “Abbiamo scritto anche noi al Comune – dice La Bianca – per sapere se esiste ancora la necessità di comandare il dipendente al settore Verde, dove a quanto ci risulta si occupa di progetti per il miglioramento del verde in città. Attendiamo risposta. Nel caso sia affermativa, non obietteremo nulla visto che il Comune è il nostro committente”.

Già, perché a pagare, in fin dei conti, è sempre il Comune che è l’unico socio della Gesip. Ma è altrettanto vero che non si capisce il motivo per cui Palazzo delle Aquile debba chiedere il comando di un dipendente di una società partecipata, sottraendolo alle mansioni che gli spetterebbero, invece di chiamare uno dei propri seimila dipendenti diretti. “Se la prendono con un umile esperto d’arte – risponde Musacchia – una persona per bene che fa solo il suo lavoro. Ma vanno riviste tutte le carte”.

E così, mentre il comune rivede le carte e un suo ufficio attende la risposta di un altro suo ufficio, la Gesip continua a pagare lo stipendio a un dipendente che non lavora per la società grazie a un comando che più di un alto burocrate, a Palazzo delle Aquile, considera impossibile da attuare viste le odierne condizioni dell’azienda. Misteri di una società ormai in liquidazione in cui anche l’assurdo diventa realtà.

 


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