Droga e faida nel Catanese, |colpo al clan Ercolano-Santapaola - Live Sicilia

Droga e faida nel Catanese, |colpo al clan Ercolano-Santapaola

Mafia, droga e un fiume di denaro sono al centro dell'operazione “Stella Polare” che ha portato alla luce un vero e proprio “outlet” degli stupefacenti attivo h24 a San Cristoforo, rione storico dei Santapaola, dove si mescolano affari e nuovi equilibri all'interno di Cosa Nostra.

CATANIA, giro da 10 milioni al mese
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Seguendo fiumi di droga e soldi i carabinieri sono arrivati al boss Orazio Magrì e ai fratelli Nizza, egemoni a Librino e nella parte meridionale di Catania. Tra i vicoli di san Cristoforo, lo storico rione dei Santapaola, gli investigatori hanno scoperto un vero e proprio “outlet” delle sostanze stupefacenti in grado di fruttare, per ciascuna strada o piazza, anche 30mila euro al giorno.

Saro Lombardo detto “U Rossu”, acquistava un milione di euro di stupefacenti al mese, che venivano poi rivenduti al dettaglio da uomini di fiducia e affiliati, ciascuno dei quali consegnava mensilmente anche 300mila euro. La conquista delle piazze di spaccio di San Cristoforo ha consentito, al duo “Nizza – Saro U Rossu”, una rapida ascesa nella famiglia catanese di Cosa Nostra, a danno dei “Carateddi”. Gli investigatori distinguono due fasi: la prima vede il boss Sebastiano Lo Giudice, numero uno dei Carateddi, rifornirsi dai Nizza di circa 300 chili al mese di sostanze stupefacenti. La seconda fase riguarda l’arresto di Lo Giudice, dopo il quale i Nizza hanno dimostrato di essere in grado di gestire direttamente il tondicello della Playa, lo slargo a ridosso dell’area balneare da sempre cuore della criminalità organizzata catanese. Per questo “sgarro”, dal carcere di Bicocca, dove Sebastiano Lo Giudice era detenuto, è arrivato l’ordine di uccidere Giuseppe Privitera detto “Ricciolino”, affiliato ai Nizza e nuovo gestore del Tondicello della Playa.

I canali di collegamento. Saro “U Rossu” era in grado di acquistare un milione di euro di stupefacenti al mese in Campania. I carabinieri hanno documentato l’esistenza di un altro canale di rifornimento, attivato da Lombardo con la Calabria, nella zona di San Luca, notoriamente controllata dalla ‘ndrangheta. I rifornimenti erano continui e si avvalevano di camionisti compiacenti che trasportavano soprattutto panetti di cocaina, come nel caso di Antonino Coppola, autotrasportatore arrestato pochi mesi addietro. “U Rossu” è stato intercettato mentre riceveva da ogni spacciatore cifre oscillanti tra i 70 e i 300 mila euro al mese.

Tutti i numeri dell’operazione. Per ricostruire la fitta rete di rapporti al centro dei nuovi equilibri della mafia militare catanese, i carabinieri hanno eseguito, in soli 3 anni, 71 operazioni nel quartiere San Cristoforo. L’enorme mole di dati acquisiti, le intercettazioni e i pedinamenti hanno consentito di documentare ogni evoluzione della Cosa Nostra etnea. Le accuse nei confronti dei dieci arrestati sono di associazione per delinquere di stampo mafioso aggravata dall’uso di armi e associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti. L’operazione Stella Polare porta la firma del colonnello dei carabinieri Nazareno Santantonio, specialista del clan Ercolano – Santapaola, punta di diamante del comando provinciale guidato da Giuseppe La Gala. Soddisfatto il procuratore Capo Giovanni Salvi, che ha coordinato le indagini insieme ai pm Jole Boscarino e Rocco Liguori: con questa operazione la Procura ha colpito la principale fonte di sostentamento dei Nizza.

Gli arrestati sono: Giuseppe Floridia, di 38 anni, Salvatore Scavone, di 26, Rosario Lombardo, di 43, Filippo Marletta, di 21, e Giovanni Nizza, di 38. Il provvedimento è stato notificato a altri cinque indagati, già detenuti: Salvatore Nicolosi, di 37 anni, i fratelli Daniele e Fabrizio Nizza, di 34 e 37 anni, Giuseppe Privitera, di 37, e Giuseppe Sciuto, di 29. L’inchiesta è stata coordinata dal procuratore Giovanni Salvi e dai sostituti della Dda Iole Boscarino e Rocco Liguori.


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