Fortunato Currò, 50 anni, spiega i motivi: "Siamo stanchi di doverci chiudere in casa per sfuggire agli odori nauseabondi emanati dalla fabbrica". Attraverso i legali Antonio Giardina e Roberto Di Pietro, Currò chiede in sede civile un risarcimento dei danni, patrimoniali e non, per un importo pari a 250 mila euro.