16 Luglio 2010, 15:38
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“Non è finito tutto”. La frase pronunciata da Antonino Caponnetto di fronte alle stragi del 92, viene capovolta. Perchè adesso ci sono anche giovani che pur non avendo vissuto con consapevolezza le stragi, utilizzando le parole di Rita Borsellino, “sono custodi di questa memoria e l’hanno fatta propria”. Al diciottesimo anno di commemorazione della Strage di via D’Amelio, in cui morì il giudice Paolo Borsellino assieme agli uomini della scorta, Palermo vuole ricordare ancora. E lo fa attraverso una rosa di eventi espressione di ben 22 associazioni, testimoni di una memoria viva: “Ognuno si esprime con il prorio linguaggio, perchè ognuno in questi anni ha seguito il proprio percorso” spiega ancora Rita Borsellino. I promotori, Itaca e Altra Storia, Provengono entrambe dall’esperienza di campagna elettrale di Rita Borsellino, adesso eurodeputata per il Pd. Nei tre giorni (17-18-19 luglio) vi saranno spazi di dibattito, come quello organizzato da Itaca nel parco all’interno di Villa Filippina a cui parteciperò Martin Schulz, presidente del gruppo prlamentare dei Socialisti e Democratici: “E’ giusto che nel Parlamento Europeo si parli della situazione dell’Italia, di questa assenza di politica o di questa politica guasta” spiega Rita Borsellino, rivendicando l’importanza nella lotta alla mafia, del legame con l’Europa: “Saranno parole di un impegno forte e chiaro – continua la Borsellino -, che poi verrano riportate in Parlamento”. Riguardo la commemorazione laica e cattolica, al termine della veglia del 18 luglio in via D’amelio, l’anno scorso “hanno partecipato alla celebrazione dieci sacerdoti, ed erano presenti circa 250 persone, non tutte cattoliche, per vivere insieme questo momento di riflessione” racconta Giulio Campo dell’Agesci di “Capaci 1” e “Piana degli Albanesi”. A loro è stata affidata anche l’animazione delle attività dei bambini la mattina dell’anniversario della strage, il simbolo della vita. E di vita parla anche Salvatore Borsellino, fratello del giudice ucciso nel ’92: “Paolo è vivo e continuerà a vivere nel nostro cuore – dice -. Se qualcuno verrà a portare delle corone di fiori dirò di portarle alla tomba di Vittorio Mangano”. Salvatore Borsellino, dopo un silenzio durato quasi sette anni, con il “Popolo delle Agende Rosse”, movimento nato nella rete, presenterà un altro programma di eventi: “Abbiamo messo su due programmi diversi per un fatto logistico ma c’è una piena condivisione di intenti – ha spiegato ai giornalisti -. Il cartellone “19 Luglio: Via d’Amelio Strage di Stato” è la pretesa di una verità occultata, è il filo conduttore delle iniziative, che passa attraverso la difesa dei giudici del pool antimafia di Palermo, che indaga sui mandanti occulti delle stragi. “Una costola delle agende rosse si è costituita come comitato di ‘Scorta Civica’, per supportare i magistrati vilipesi da un Governo che si vanta dei risultati ottenuti nella lotta alla mafia, quando questi successi sono ottenuti dalla magistratura nonostante le leggi del governo”. Tra i cortei organizzati anche uno verso il Castello Utveggio: “Oltre all’agenda rossa – continua Salvatore Borsellino – questo castello rappresenta il simbolo di una giustizia negata. Luogo dal quale si presume sia stato azionato il detonatore che ha scatenato la strage. Fu un’intuizone del consulente Gioacchino Genchi. Ma le indagini – aggiunge – furono bloccate e ancora oggi non possiamo sapere la verità”. Durante il silenzio, allo scoccare delle 16:55, sara quindi letta la poesia “Giudice Paolo”: “Dentro – spiega Salvatore Borsellino – ci sono racchiusi i sentimenti di tutti, quelli che tutti abbiamo provato durante il funerale. Quello a Paolo – conclude -, non era un addio ma un arrivederci”.
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16 Luglio 2010, 15:38