08 Novembre 2012, 12:11
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Il Congresso si è aperto con il discorso del Presidente della repubblica e segretario di partito Hu Jintao il quale ha tracciato un bilancio dei suoi dieci anni di mandato ma ha anche parlato di quelli che dovranno essere gli obiettivi e gli incarichi del nuovo governo. In primo luogo quello combattere la corruzione che in particolare nell’ultimo anno ha interessato il paese e che rischia, come sottolineato dallo stesso Hu Jintao, di mostrarsi fatale per il partito e portare al collasso dello stato.
Dal punto di vista economico il presidente si è auspicato uno sviluppo più bilanciato e sostenibile della Cina che, negli ultimi anni è divenuta si la seconda potenza mondiale ma ha anche accusato grandi squilibri all’interno del paese. Hu Jintao non ha trascurato anche l’aspetto militare ed in merito alle numerose contese territoriali che negli ultimi tempi hanno visto Pechino contrapposta al Giappone e a vari Stati del Sud-Est asiatico ha detto, come riportato da AgiChina24.it, che la Cina “deve essere in grado di portare avanti diversi compiti, il piu’ importante dei quali e’ la vittoria di una guerra locale, ai tempi dell’era dell’informazione”.
Gli oltre 2.300 delegati del Partito comunista cinese che si sono riuniti quest’oggi nomineranno il Comitato Centrale composto da circa 350 persone. Questo organismo, a sua volta, nominerà i 25 seggi del Politburo, vero cuore del potere cinese, e soprattutto esprimerà i nomi dei leader che siederanno nel Comitato Permanente. Il Congresso del Pcc si concluderà mercoledì prossimo e giovedì il Partito presentera’ la nuova squadra di leader che guiderà il paese fino al 2022. La nomina di Xi Jinping alla successione di Hu Jintao e quella del vice premier Li Keqiang al ruolo di primo ministro vengono date per scontate. Mentre la lotta politica che si svolge intorno al Comitato Permanente del Politburo è ancora in bilico dal momento che i seggi potrebbero essere ridotti da nove a sette.
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08 Novembre 2012, 12:11