"Concorso in omicidio":| Speziale rinviato a giudizio - Live Sicilia

“Concorso in omicidio”:| Speziale rinviato a giudizio

Il caso Raciti
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Rinviato a giudizio per concorso in omicidio Antonino Speziale, 18 anni, il giovane tifoso catanese sospettato di avere ucciso l’ispettore di polizia Filippo Raciti durante gli incidenti scoppiati il 2 febbraio 2007 a margine del derby Catania-Palermo. Lo ha stabilito il gup del Tribunale per i minorenni etneo, Francesco Monaco. Il magistrato ha accolto la richiesta del pm Angelo Busacca. La prima udienza del processo e’ stata fissata per il 30 settembre. Raciti sarà giudicato dal tribunale dei Minori visto che i fatti accaduti risalgono a quando l’imputato non era ancora maggiorenne. Marisa Grasso, la vedova dell’ispettore ucciso lo scorso anno ha diramato all’Ansa una breve dichiarazione a commento del rinvio a giudizio di Speziale: “Vorrei tanto che ci sia giustizia legale. Le scene di violenza di quella sera le ho ancora vive davanti ai miei occhi. Chi ha commesso certi gesti si assuma la propria responsabilita”.

Per la morte dell’ispettore Raciti e’ stato gia’ rinviato a giudizio, dal Gip distrettuale, il ventunenne Danilo Micale. Il processo comincera’ il 19 settembre prossimo davanti alla prima Corte d’assise. Entrambi continuano a proclamarsi innocenti. Secondo l’accusa i due imputati, che non si conoscevano, durante i violenti scontri al Massimino, avrebbero lanciato un sottolavello in lamiera contro l’ispettore di polizia procurandogli una lesione al fegato che sarebbe ‘esplosa’ alcune ore dopo con un’emorragia letale per Raciti. Sia Speziale sia Micale si sono riconosciuti nei filmati in cui si vedono con il sottolavello in mano ma entrambi negano di averlo lanciato contro le forze dell’ordine. Il maggiorenne sostiene di avere ”soltanto appoggiato la mano sul lamierino”, mentre Speziale afferma di averlo lanciato in alto e non avere colpito alcuno. Tesi confermata dall’altro imputato che ricorda di ”non avere visto nessuno” all’ingresso della Curva nord. Le immagini agli atti dell’inchiesta hanno un ‘buco’ di pochi secondi perche’ le telecamere di sicurezza sono ‘imballate’ dal muro di cinta della Curva Nord e manca la ‘visione’ dell’impatto tra il lamierino e l’ispettore di polizia. Per l’accusa c’e’ stato, per la difesa no. E su questo scontro si concentreranno i due processi, che seguiranno binari paralleli. Micale seguira’ il processo in stato di liberta’ perche’ il tribunale del riesame ha annullato l’ordine di arresto emesso dal Gip nei suoi confronti. Speziale e’ invece attualmente detenuto in un centro di recupero dove sta scontando la condanna a due anni e sei mesi di reclusione per resistenza aggravata a pubblico ufficiale per gli scontri al Massimino. Contro questa sentenza e’ stato presentato ricorso e il processo di secondo grado comincera’ venerdi’ prossimo davanti alla Corte d’appello per i minorenni di Catania


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