"Non siamo venuti per il caldo"| La replica degli organizzatori: | "Evviva, la mafia non esiste" - Live Sicilia

“Non siamo venuti per il caldo”| La replica degli organizzatori: | “Evviva, la mafia non esiste”

"Dance Attack", ancora polemiche
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Faceva caldo, domenica pomeriggio a Catania, troppo caldo. Sarebbe per questo che ad alcuni ragazzi sarebbe stato vietata la partecipazione al ‘Dance Attack’, per paura del solleone.

A dichiaralo al quotidiano ‘La Sicilia’ è la titolare di una delle due scuole che hanno disertato la manifestazione organizzata dal teatro Massimo Bellini di Catania, che ha sfoggiato il simbolo di una serie di iniziative che verranno svolte nell’arco dell’anno, “Arte Nostra”.
“Ma quale paura della mafia – ha spiegato Elisa Laviano al quotidiano catanese -, alcuni dei miei ragazzi non sono venuti perché i genitori temevano gli effetti di una prolungata attività fisica in un pomeriggio di caldo afoso”. E sulla stessa linea si attesta di un’altra scuola di danza indicata tra le assenti in piazza Palestro. Piero Ferlito, che specifica: “Noi c’eravamo, mancavano soltanto due ragazzi”. Per Elisa Laviano, è stata tutta “una montatura”.
Nella polemica sorta dalle dichiarazioni dei due maestri di ballo, definite “fedeli alla migliore tradizione del paradosso pirandelliano”, s’inserisce il sovrintendente del teatro catanese, Antonio Fiumefreddo, che aveva denunciato le pressioni dei genitori sui figli, per non farli partecipare alla manifestazione antimafia. “Chiediamo scusa ai soliti noti, pochi ma potenti, se ci siamo permessi di disturbare; ci rammarichiamo per la gioia di quei 2.000 ragazzi, per l’entusiasmo di tante famiglie, per aver gridato la speranza di una Sicilia diversa e per averlo fatto danzando”.
Poi, amaro, replica: “Avevamo dimenticato che per qualcuno i siciliani vanno lasciati nel sonno prendiamo atto che chi ha impedito ai figli di partecipare l’ha fatto non per paura ma per evitare loro un colpo di sole in un caldissimo pomeriggio. La prossima volta staremo attenti a cercare un luogo all’ombra. Ma forse non occorrerà nemmeno – conclude Fiumefreddo – poiché non ci eravamo accorti che il crimine è stato frattanto sconfitto. Evviva, la mafia non esiste!”.


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