Supermaratona annullata| Chiesti i danni al Comune - Live Sicilia

Supermaratona annullata| Chiesti i danni al Comune

Sciopero dei vigili
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Dopo la beffa, adesso i danni. La Supermaratona di domenica annullata per l’assemblea dei vigili urbani, torna a fare parlare. Nando Sorbello organizzatore della manifestazione che ha lasciato ai nastri di partenza 600 atleti che venivano dall’America, dalla Bielorussia e dal Messico ha chiesto al sindaco di Palermo Diego Cammarata i danni per il flop della corsa.

 Centrotrentamila euro per i danni organizzativi e una somma ancora da quantificare per i danni morali. “Sono stato annullato come atleta, organizzatore di manifestazioni. Anni e anni per costruire un evento a Palermo distrutto in poche ore – dice Sorbello a Mondello nella spiaggia attrezzata a Valdesi, poco distante da dove era stato allestita la partenza della gara –. Sono ancora arrabbiato e non riesco a digerire che si sia potuto distruggere un lavoro durato 24 anni per portare un evento e tanti turisti a Palermo. Adesso nel mondo si sa che a Palermo non sanno neppure organizzare una maratona”.
Alla fine la manifestazione è saltata perché mancavano 16 vigili a presidiare i punti nevralgici attorno al percorso. Nando Sorbello in questa sua battaglia sarà assistito da tre avvocati, un penalista  Giuseppe Gerbino, un civilista Roberto Battaglia e un legale amministrativista Alessandro Cucchiara. “Abbiamo già inviato un atto questa mattina – dice l’avvocato Roberto Battaglia – stiamo valutando tutte le carte in possesso.  Ci sono diversi atti e lettere tra l’amministrazione comunale e l’associazione che ha organizzato l’evento. L’ultimo il 17 ottobre, l’ordinanza di chiusura al traffico. Un ordinanza che prevede anche la garanzia che venga garantito l’ordine pubblico. Non c’è nessuna comunicazione che annullava l’ordinanza né che comunicava all’associazione sportiva  l’impossibilità a far svolgere la gara. In questa vicenda ci sono sia danni materiali che danni di immagine. Valuteremo le carte e poi agiremo in tutte le sedi opportune”.

di Ignazio Marchese


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