Palermo-Fiorentina, c’è in palio l’Europa - Live Sicilia

Palermo-Fiorentina, c’è in palio l’Europa

Palermo vs Fiorentina
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Sotto le luci dei riflettori un posticipo serale che è una sfida per l’Europa. Se per la zona Uefa o per quella Champions saranno le prossime settimane a svelarlo. Palermo e Fiorentina devono leccarsi per bene le ferite: i Ballardini boys hanno avuto una settimana per riassorbire la botta del derby perso a Catania, la formazione toscana pochi giorni per riprendersi dalle tre sberle del Bayern Monaco in Champions League.

A Prandelli il Barbera non porta bene – due sconfitte e un pareggio – mentre Ballardini nel suo nuovo stadio non ha ancora sbagliato nulla, vincendo sempre. Se i viola hanno definitivamente ammainato il fantasma di Toni, al Palermo farebbe comodo… un Amauri in carne ed ossa. Il brasiliano, quando vedeva viola, si esaltava, rendendosi protagonista assoluto – con gol, assist e prodezze varie – delle ultime sfide dei rosanero con i gigliati. Adesso molta della responsabilità dell’attacco del Palermo passa dai piedi di Miccoli: si attende il ritorno al gol di Cavani e quello alla piena forma di Budan, si aspettano i gol dei centrocampisti e magari qualche inserimento dei difensori. Contro la Fiorentina mancheranno l’infortunato Bovo (indisponibile anche il georgiano Mchedlidze) e lo squalificato Carrozzieri, Dellafiore e Raggi hanno un’opportunità dal primo minuto. Amelia non è al massimo della condizione, visto che giovedì ha avvertito un fastidio muscolare. Con una difesa non del tutto collaudata e alle prese con l’attacco viola, sarà più gravoso il compito dei centrocampisti rosanero, a cominciare da Nocerino e Bresciano. Ma il Palermo, specie sul proprio campo, ha tutto per fare bene, non farsi aggredire e anzi condurre il gioco. C’è anche un presidente da accontentare. La Fiorentina è un punto di riferimento per il numero uno di viale del Fante che sogna di scardinare lo strapotere delle “solite note” del campionato di serie A. Zamparini, che ieri era in città e ha parlato con la squadra, ha caricato a modo suo Ballardini e i suoi ragazzi.

La Fiorentina, dopo qualche sbandata iniziale, ha ripreso a macinare gioco e a far male alle avversarie incontrate. La mano di Prandelli è tornata ad essere decisiva. Il tecnico, che ha riavuto con sé il suo figliol prodigo Gilardino, sa che la tappa siciliana non può essere sottovalutata. Gli ospiti, quindi, faranno un po’ di turn-over dopo le fatiche di Champions, ma senza esagerare: Gilardino resterà comunque il punto fermo dell’attacco, assecondato nella manovra offensiva da Mutu. Il ruolo di perno del centrocampo non è scontato: sarà un ballottaggio fra Melo – che ha un minutaggio altissimo fra i viola – e Almiron. Dainelli e Gamberini costituiranno la cerniera centrale della difesa che Miccoli e Cavani avranno il compito di scardinare.

Difficile dire quale sarà l’ex più decisivo nell’arco dei novanta minuti. Tedesco parte dalle retrovie, Balzaretti, Liverani e Miccoli si candidano a ruoli da protagonisti, con motivazioni più o meno vive. Dall’altra parte c’è il solo Mario Alberto Santana, che con Prandelli è diventato più concreto, altruista e prezioso tatticamente, rispetto ai tempi di Palermo, quando acerbo alternava dieci errori ad una grande giocata. Gli ingredienti per una ricetta gustosa ci sono tutti. Dopo il fischio d’inizio via alla scorpacciata.


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