Hanno negato tutto. “Non li pagavamo per prostituirsi ma per prestare la loro professionalità come dj e barista”. Rispondono così al gip Roberto Riggio della procura di Termini Imerese, che li ha ascoltati nell´interrogatorio di garanzia, i quattro arrestati per la gestione del villino a luci rosse di Caccamo.
Nella villa – secondo le indagini della polizia di Termini e della Mobile – ci sarebbero stati degli incontri sessuali dietro pagamento. L’avvocato Antonino Comparato, la moglie Marcella Tevere, Calogero Amico e Maria Pizzo hanno negato le prestazioni sessuali dietro pagamento di una coppia del loro club, decidendo di rispondere – assistiti dal loro avvocato, Giuseppe Minà – a tutte le domande. I quattro parlano solo di una coppia – Marco e Antonella – che avrebbero ricevuto un pagamento (70 euro a sera) in qualità di rimborso spese. La coppia, poi, era anche scambista. “Ma questo a noi non interessava”, hanno detto i quattro accusati che si trovano agli arresti domiciliari.
R.M.