Palermo, scoperto | un bunker segreto - Live Sicilia

Palermo, scoperto | un bunker segreto

Gli agenti del Comissariato S.Lorenzo hanno scoperto a Palermo, nel quartiere Zen, un bunker segreto, con all’interno un poligono di tiro, munizioni e dosi di cocaina pronte per la vendita, al quale si accedeva attraverso una rete di cunicoli sotterranei.

La scoperta è avvenuta durante una perquisizione domiciliare nell’abitazione di Antonino Grimaldi, pregiudicato palermitano di 29 anni, arrestato per detenzione di munizioni e di sostanza stupefacente ai fini di spaccio. Secondo gli inquirenti il bunker potrebbe essere stato utilizzato da latitanti di Cosa nostra per sfuggire alla cattura delle forze dell’ordine.

Gli agenti del commissariato San Lorenzo hanno trovato, all’interno del locale, 4 bilancini di precisione, munizioni, hashish per un valore di mille euro, 50 dosi di hashish già confezionate (del valore di 500 euro), 100 dosi di cocaina già confezionate (del valore di 10 mila euro), alcune sostanze usate per il taglio degli stupefacenti e munizioni. Ma non e’ tutto. Il locale, provvisto di televisione, aria condizionata, frigo, bagno, cucina e utilizzato come laboratorio per il taglio e il confezionamento della droga, era in comunicazione attraverso un cunicolo lungo 100 metri con una galleria sotterranea, larga un metro per dieci adibita a poligono di tiro. Sulla parete estrema i segni di colpi di arma da fuoco, mentre a terra i poliziotti hanno trovato bossoli di vario calibro già esplosi e alcuni barattoli usati come bersaglio.
Secondo gli investigatori i cunicoli sarebbero stati costruiti per sfuggire ad eventuali blitz o per nascondere latitanti.
Per quanto riguarda Antonino Grimaldi, secondo i militari, si sarebbe occupato di tagliare e confezionare la droga e avrebbe svolto il ruolo di rifornire gli spacciatori.
Allo stato attuale, però, non ci sono elementi per ritenere che ci siano legami tra lui e Cosa Nostra.

L’arresto di Grimaldi è avvenuto nella stessa zona in cui, un mese fa, era stato catturato Fabio Chianchiano che, per la polizia, avrebbe controllato per conto dei Lo Piccolo il pizzo ed il mercato dello spaccio di cocaina e marijuana in tutto il settore est della città di Palermo. Ma sarebbe stato anche uno degli armieri dei due boss, avendo loro rifornito armi e munizioni durante la loro latitanza.
“Lo Zen – ha sottolineato Sara Fascina, dirigente del Commissariato San Lorenzo che ha condotto l’operazione – è un quartiere un po’ particolare, dove convivono tante persone oneste con altre che hanno precedenti penali. Sono queste che purtroppo, con la loro solidarietà nei confronti degli appartenenti all’organizzazione mafiosa, garantiscono loro una certa impunità”.


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