Rifiuti sotto l'Etna, | il reportage - Live Sicilia

Rifiuti sotto l’Etna, | il reportage

Finirà come in Campania?
di
3 min di lettura

“Rischio Napoli” per i comuni dell’hinterland di Catania: da oggi scioperano i 520 lavoratori del Consorzio Simco, che si occupa della raccolta dei rifiuti nei diciotto comuni (Adrano, Belpasso, Biancavilla, Camporotondo Etneo, Gravina di Catania, Mascalucia, Misterbianco, Motta Sant’Anastasia, Nicolosi, Paternò, Pedara, Ragalna, S. Giovanni La Punta, S. Gregorio, S. Pietro Clarenza, Sant’Agata Li Battiati, Santa Maria di Licodia, Tremestieri Etneo) dell’ Ato3 SimetoAmbiente.

I netturbini hanno occupato stamane le aule consiliari dei comuni di Misterbianco, Paternò, Gravina di Catania, San Gregorio, Mascalucia e S. Pietro Clarenza: i lavoratori protestano contro il mancato pagamento di spettanze arretrate. Per le strade, come testimoniano le foto scattate a Gravina stamattina, a dieci chilometri da Catania, la situazione s’aggrava col passare delle ore, suscitando la preoccupazione dei cittadini. A complicare il tutto, il maltempo che si è abbattuto sul catanese, con piogge intense.

Occupazione dell’aula anche ad Adrano, dove i lavoratori hanno minacciato di boicottare la riunione di consiglio di stasera se non arriveranno risposte soddisfacenti; a San Gregorio i consiglieri del Pdl Zappalà, Di Mauro e Albo si sono dichiarati solidali con le richieste degli operatori ecologici, denunciando anche lo stato critico in cui si è arrivati a seguito dell’accumulo dei rifiuti nelle strade del centro e della periferia del comune pedemontano, aggravato da una preoccupante presenza di topi.

Rabbia e parole dal tono drammatico dentro i comuni, dove i sindaci interessati vivono momenti difficili. A microfoni spenti, i netturbini parlano di problemi economici in serie, qualcuno paventa il ricorso all’usura. I sindaci, da parte loro, hanno problemi di cassa: non ci sono i soldi per anticipare gli stipendi. Un film già visto da anni: i netturbini non vengono pagati, il concessionario dell’ Ato non anticipa, i primi cittadini dei comuni non hanno risorse, la politica non dà risposte all’altezza della gravità della situazione. L’Ato3 si difende sottolineando il fenomeno dell’evasione fiscale in tema di “tia”, la tassa sui rifiuti, per cui è stato avviato un iter di recupero delle somme non pagate.


“Quella che abbiamo avviato è l’ultima fase di mesi di sofferenza- dicono in coro i lavoratori- abbiamo diritto a vivere come gli altri. Famiglie da sfamare e mutui da pagare. Per questo da oggi ci asterremmo dalla raccolta dei rifiuti in tutta la provincia e occuperemo tutte le aule consiliari dei comuni di tutta la provincia di Catania”.

Dove si registra la maggiore presenza è quella di Misterbianco dove opera l’azienda Oikos, scelta a simbolo dopo il botta e risposta di ieri tra il sindaco Ninella Caruso e i lavoratori riuniti in assemblea nell’incontro avvenuto a Gravina di Catania. Poche parole dai sindaci che per bocca di un rappresentante, il sindaco di Gravina Domenico Rapisarda, hanno fatto sapere di avere stilato un documento (a parte il testo completo) per sollecitare soluzioni da inviare alle Autorità, dapprima i Governi nazionale e regionale.

Stamattina, il sindaco Caruso di Misterbianco ha dichiarato: “La soluzione in questo momento non c’è. Non possiamo più anticipare noi comuni, non abbiamo più cassa”.

La funzione pubblica Cgil di Catania che sta seguendo la vicenda e sostiene i lavoratori ieri in tarda serata, durante l’incontro a Gravina, ha avanzato una ulteriore richiesta di incontro con l’assessore regionale Sorbello, perché metta in pratica quanto già sottoscritto in Prefettura lo scorso mese e cioè che i pagamenti si dovevano completare entro dicembre. Un protocollo già disatteso dato che le spettanze arretrate dei lavoratori ammontano a due mensilità e a breve si completerà con la tredicesima. “E’ difficile- dice Orazio Indelicato responsabile igiene ambientale fp Cgil di Catania- continuare con questa mattanza dei lavoratori del settore. Vogliamo risposte più concrete e stabilità nei pagamenti. Non possono chiedere ai lavoratori di lavorare in modo umile e pure gratis”.


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI