Il momento di osare - Live Sicilia

Il momento di osare

Tifosi Rosanero
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4 min di lettura

Grande prova del Palermo in uno stadio storicamente difficile per i colori rosanero e contro una Sampdoria che alla vigilia appariva euforica per l’acquisto di Pazzini e carica di buoni propositi per invertire il trend negativo che ha caratterizzato fin qui il suo campionato.

Diciamolo subito e senza alcun timore, la vittoria dei rosa è stata netta e schiacciante al di la del punteggio. Gli uomini di Ballardini hanno controllato l’incontro dal primo all’ultimo minuto controllando ogni zona del campo e mostrando una chiara superiorità tattica e maggiore freschezza atletica rispetto agli avversari che pure erano attesi ad un pronto riscatto.
Insomma il miglior Palermo visto fin qui in trasferta, persino della vittoria di Torino. Abbiamo giocato proprio da grande squadra, con maturità ed equilibrio perfetto tra i reparti e in questo quadro d’insieme le grandi prestazioni di Cavani, Bresciano, Liverani e di tutta la difesa, con un Amelia insuperabile che si conferma in questo momento il miglior portiere italiano, vista l’assenza di Buffon, si incastonano come preziose gemme e ci riempiono di orgoglio.
La mossa vincente di Ballardini è stata proprio quella meno attesa. Alla vigilia infatti tutti ci affannavamo a discutere sull’assenza di Miccoli e sulla sua difficile sostituzione. La querelle Pazzini aveva animato oltremodo la vigilia della partita aumentando in misura esponenziale i rimpianti e i malumori. Ed ecco che Ballardini salta l’ostacolo a piè pari ed esclude una punta in favore di un centrocampista, modulando lo schieramento del Palermo dal classico 4-3-1-2 al 4-3-2-1 elastico che spesso e volentieri diventava anche un 4-2-3-1 quando Simplicio si accentrava e Nocerino partiva largo. La mossa di Ballardini ha messo in confusione Mazzarri che è andato in confusione e ha risolto in un amen i problemi esterni del Palermo. Problemi che non erano di concentrazione o di stimoli ma erano dovuti essenzialmente alla difficoltà di mantenere i reparti vicini e favorire la circolazione della palla. Fuori casa, infatti, quasi sempre finivamo sempre per allungarci e la nostra manovra fluiva a sprazzi e senza la necessaria incisività. Con un centrocampista in più e grazie anche all’ottimo lavoro di Bovo, che manteneva alta e compatta la difesa, e di un super Cavani che ha lavorato tantissimi palloni in un modo impeccabile, quando ripartivamo avevamo sempre degli sbocchi possibili perché c’era sempre qualcuno nel cuore della manovra.
Bravo Ballardini e bravi ragazzi. Se avessimo giocato con il solito modulo, e senza le invenzioni di Miccoli, sarebbe stato paradossalmente più difficile arrivare in porta con questa facilità. C’è anche da dire che la Samp è l’ombra della squadra che lo scorso anno ha conquistato l’Uefa: molle, senza idee e sotto ritmo si è offerta quasi inerme alle folate del Palermo che spingendo con i terzini e tenendo Bresciano molto largo si è catapultata negli spazi offerti in zona difensiva dal 3-5-2 di Mazzarri. Insomma una lezione di calcio e un’idea, che in trasferta e in determinate partite, si può riproporre. Sia chiaro che questa vittoria non può d’incanto avere risolto i problemi del Palermo di cui abbiamo discusso, anche per troppo amore, fino alla noia.
Non sempre troveremo squadre in disarmo come è sembrata la Sampdoria di oggi e ogni partita fa storia a se. Tuttavia è una bella iniezione di fiducia e di entusiasmo se consideriamo che il Palermo ha chiuso il girone d’andata a 29 punti, la seconda miglior prestazione dell’era Zamparini, e che la zona Uefa è ad un passo. In un campionato equilibratissimo e ricco come non mai di sorprese, questo è il momento di provarci. Non di accontentarsi.
Il Napoli ha perso con quel Chievo che noi abbiamo strapazzato, l’Udinese è in caduta libera, la Fiorentina è una squadra forte ma ancora con equilibri da maturare e perfezionare, insomma siamo li e con qualche ritocco questa squadra che, come ho sempre detto, ha un’ossatura di ottima qualità, può incominciare a pensare in grande.
Perché rimandare? Perché spegnere l’entusiasmo quando ci sono le risorse per migliorare e il traguardo sembra a portata di mano? Forza presidente, la ringraziamo per quello che ha fatto finora e per quello che farà, ma non smetta di farci sognare proprio adesso. E’ il momento di osare.

(di Acquadicielo, da www.tifosirosanero.it)


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