Intervista esclusiva su "Il Palermo" - Live Sicilia

Intervista esclusiva su “Il Palermo”

 

Il PalermoDue anni fantastici all’ombra di Monte Pellegrino dove la gente lo ha fatto sentire un re, le telefonate con Zamparini, la nuova vita alla Juventus e una promessa d’amore verso i colori che lo hanno lanciato nell’Olimpo del calcio: tornerò rosanero.

Parola di Carvalho de Oliveira Amauri che, a pochi giorni dal return match tra la squadra di Ballardini e la Vecchia Signora, ripercorre i due anni più belli della sua carriera in un’intervista esclusiva su “Il Palermo”, lo sport-magazine che vede solo rosanero, in edicola da mercoledì 18 febbraio.

Nell’intervista a tutto campo al mensile palermitano, Amauri racconta le emozioni vissute in occasione della sfida di andata tra Juventus e Palermo, la sua prima volta da avversario dei rosa: “Nessuno ci crederà – racconta l’attaccante bianconero – , ma mi sono emozionato di più in quella occasione che contro il Real Madrid in Champions. Se oggi sono un giocatore della Juve lo devo al Palermo. Sono stati due anni esaltanti, la gente mi ha fatto sentire un re. Ed è per questo che questa città, con la sua gente, resterà per sempre nel mio cuore. Ci siamo divertiti tutti insieme”. Adesso che mancano pochi giorni alla gara di ritorno ad Amauri comincia a battere il cuore più forte: “Sono sincero – confessa il brasiliano -, è già da un po’ che ci penso. Per me sarà una giornata particolare dal momento in cui atterrerò con l’aereo a Palermo. La marcia di avvicinamento alla partita non sarà semplice, anche perché si gioca in notturna. Quando arriverò davanti al Barbera, sono sicuro che mi emozionerò. E in caso di gol alla mia ex squadra non esulterò”.

Dal clima sudamericano della Sicilia a quello continentale della città della Mole. Il cambiamento di vita per Amauri è stato radicale: “Palermo è più brasiliana, per noi è come stare a casa. C’è un clima fantastico, c’è il traffico che si trova nelle nostre città, c’è anche lo stesso disordine. La gente poi è affettuosa e calorosa, ti fa sentire… palermitano. A Torino è diverso, c’è più distacco. Di Palermo mi mancano gli amici del caffè, la gente, il mare di Mondello e il pane con la milza. Ne vado pazzo, farò di tutto per mangiarlo dopo la partita…”.


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