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LiveSicilia.it / Cronaca / A Sala delle Lapidi in scena la protesta

A Sala delle Lapidi
in scena la protesta

Amia
di Giovanna Pirrotta
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Manichini di cartone con le bocche cucite sui banchi Sala delle Lapidi, al posto dei consiglieri comunali di maggioranza. I colleghi dell’opposizione, in carne ed ossa, seduti attorno al tavolo ovale al centro dell’aula, decisi ad occuparla ad oltranza, almeno fino all’assemblea cittadina convocata per giovedì prossimo.
La protesta va in scena da questa mattina. Il consiglio comunale avrebbe dovuto discutere il vertiginoso buco in bilancio dell’Amia da 150 milioni di euro e sollecitare il sindaco Diego Cammarata a presentare entro oggi una querela per permettere all’autorità giudiziaria di procedere nell’indagine avviata contro gli ex vertici dell’azienda municipalizzata indagati per falso in bilancio, primo tra tutti l’ex presidente, il senatore Enzo Galioto.
Ma di fronte alla spinosa questione la maggioranza ha adottato la strategia della diserzione di massa, facendo saltare la seduta.  Al presidente, l’azzurro Alberto Campagna, non è rimasto che allargare le braccia e arrendersi: “Credo che non discuterne sia sbagliato. Ho tentato una mediazione: ieri, in una riunione di maggioranza, si era deciso di avviare la discussione sul prelievo del punto all’ordine del giorno, con la mia disponibilità ad un ampio dibattito, anche non previsto dal regolamento, per arrivare alla bocciatura perché la questione non è di competenza di questa aula. Ma il mio tentativo è fallito”.
E così a Sala delle Lapidi si sono ritrovati solo i consiglieri di opposizione che, subito dopo l’apertura e l’immediata chiusura dei lavori per mancanza di numero legale, hanno dato il via all’occupazione. “Siamo all’omertà assoluta, l’aula è stata imbavagliata – ha attaccato Davide Faraone (nella foto), capogruppo del Pd – Si impedisce alla massima assemblea di questa città di discutere un fatto che riguarda le tasche di tutta la popolazione. Le condizioni democratiche sono sovvertite se, di fronte alla richiesta di tremila cittadini che hanno firmato la petizione, si risponde con il silenzio. Le risorse non basteranno a sanare i conti e la conseguenza sarà un ulteriore aumento della tassa sui rifiuti”.
“La maggioranza è in evidente difficoltà e sta dando di sè un’immagine triste – gli ha fatto eco Antonella Monastra, consigliera di Un’altra storia – Nonostante ci sia una spaccatura, perché alcuni di loro si rendono conto che è sbagliato non prendere posizione, la decisione del sindaco viene assecondata”.
“Quello della maggioranza è un atteggiamento fraudolento e colpevole – ha aggiunto Fabrizio Ferrandelli, consigliere di Italia dei Valori – che si nasconde dietro la scusa di non avere competenza a discutere di tutto questo”. Ha alzato il tiro anche Ninni Terminelli, consigliere comunale e coordinatore cittadino del Pd: “La fuga dall’aula è un atto assolutamente indecoroso, simbolo di una concezione proprietaria delle istituzioni democratiche, ed in più rappresenta una definitiva ammissione di responsabilità sul disastro dell’Amia. Un incidente istituzionale che non potrà che compromettere qualsiasi accordo istituzionale futuro sui lavori d’Aula”.
L’opposizione, dunque, ha annunciato l’intenzione di mantenere l’aula occupata ed ha lanciato un appello ai cittadini perché partecipino in massa all’assemblea cittadina convocata per giovedì pomeriggio. “E’ importante richiamare l’attenzione della popolazione – ha concluso Faraone – Anche perché anche se oggi sono scaduti i termini previsti per la querela che avrebbe potuto presentare il sindaco, c’è ancora tempo fino al 27 marzo perché lo facciano gli attuali vertici dell’Amia”.

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Tags: amia · cammarata · comune · Cronaca · palermo · Politica · protesta · rifiuti · sala delle lapidi · sicilia · sindaco

Pubblicato il 10 Marzo 2009, 16:35
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