La temperatura del termometro incandescente della situazione è stata misurata dal numero dei contatti. Migliaia di dita deluse hanno cliccato sulla lettera del laureato “invisibile” pubblicata sul nostro sito e scritta dal dottor Alberto Arena, igienista dentale, con laurea e abilitazione. Perché il dottor Arena ci ha scritto? Cosa ha scoperto? Ecco la spiegazione dalla sua viva voce in pagina: “Semplicemente la mia laurea dà accesso ad una professione che non esiste. Sembra incredibile ma è così, la professione per la quale mi sono formato c’è solo sulla carta ma non esiste nel privato convenzionato, non esiste nei ruoli del pubblico e non è richiesta dagli studi professionali. Si può obiettare: allora perché hai scelto quella facoltà? Facile perché fino a quando non ti laurei non scopri l’inghippo”.
E l’inghippo deve essere una ferita bruciante che non riguarda solo lo specifico di questa missiva-denuncia. Tanti hanno risposto per raccontare analoghe storie di “Malauniversità”. Per farci sentire la delusione che nasce da anni e anni di sacrifici che poi non vengono ricompensati per diversi motivi. Per le mostruosità narrate dal dottor Arena. Per un evidente scollegamento tra cattedre e mondo del lavoro. Perché la stessa strada accademica appare lastricata di ottime intenzioni circa il merito e l’abnegazione, ma di pessime prassi sulle raccomandazioni e sulle scorciatoie pensate appositamente per alcuni cavalli alati. Cose che si sanno già all’asilo e che non fanno più nemmeno notizia, visto che siamo talmente abituati al malcostume da esserne una parte consistente. Poi arriva una lettera che ci scuote dal profondo e che permette la risalita di un’antica rabbia civile. Noi, perciò, diciamo grazie ad Alberto Arena e l’abbiamo intervistato. La nostra battaglia non finisce. Comincia qui.
Storia di un povero laureato

SPERIAMO CHE QUESTO TUO INTERVENTO POSSA FAR MOBILITARE CHI DI DOVERE, PER CERCARE DI RISOLVERE UN PROBLEMA GRAVE COME QUESTO, CHE ACCOMUNA TUTTI NOI STUDENTI.
Mi dispiace che la redazione non abbia pubblicato l’ultima lettera dell’invisibile, cerano considerazioni e riflessioni da commentare.