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LiveSicilia.it / Cronaca / “Indagini su Via D’amelio e ‘Why not’ legate fra loro”

“Indagini su Via D’amelio
e ‘Why not’ legate fra loro”

La reazione di Genchi alla perquisizione del Ros
di Andrea Cottone
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“Il motivo della mia delegittimazione nasce dalle inchieste sui mandanti esterni della strage di via D’Amelio in cui morì il giudice Borsellino e gli agenti della sua scorta. Nell’inchiesta Why not, in cui ho collaborato con il procuratore De Magistris, ho ritrovato, senza volerlo, le stesse persone in cui mi ero imbattuto nelle indagini di Caltanissetta sui mandanti esterni di quella strage””. Il passaggio dell’intervista da La7 è netto e qualche giorno fa, Gioacchino Genchi, il consulente dell’inchiesta “Why not” l’aveva anticipato sostenendo che c’erano punti di collegamento fra le indagini di Caltanissetta e quelle delegategli dall’allora pm di Catanzaro Luigi De Magistris. E mentre il Ros dei carabinieri, guidati dal colonnello Angelosanto, copiano i dati dell’ “archivio genchi” la polizia avvia una procedura disciplinare contro il suo vicequestore. Avrebbe rilasciato un’intervista a un settimanale pronunciando parole poco decorose nei confronti dell’Arma, in particolare proprio del Ros.

Le accuse. La procura di Roma contesta a Gioacchino Genchi la violazione della legge sulla privacy e l’abuso d’ufficio. In serata da Roma giunge voce che a queste ipotesi di reato si aggiungerebbe anche quella della violazione della procedura sul segreto di Stato. In pratica Genchi avrebbe intercettato personaggi, come l’ex numero uno del Sismi Nicolò Pollari, senza dare la possibilità alla presidenza del Consiglio di porre il segreto. Alla stessa maniera Genchi avrebbe violato la legge Boato per aver intercettato parlamentari senza autorizzazione. A far scattare la perquisizione sarebbe stata anche una segnalazione della procura di Marsala su due casi di accesso abusivo all’archivio dell’Agenzia delle entrate: Genchi avrebbe controllato la posizione di due persone estranee alle indagini. Il vicequestore è stato consulente della procura per nel caso di Denise Pipitone, la bimba scomparsa a Mazara del Vallo nel settembre del 2004. Il procuratore capo di Marsala, attualmente, è Alberto Di Pisa.

Il superconsulente Gioacchino Genchi

“Hanno gettato la maschera”.  E’ stato questo il commento di Genchi al suo arrivo nel suo ufficio di piazza Principe di Camporeale a Palermo. Sostiene l’assoluta leggittimità degli accessi all’anagrafe tributaria,  “non avevo una password unica – ha dichiarato – ne ottenevo una per ciascuna indagine, su richiesta delle procure che mi assegnavano gli incarichi”. Nel caso specifico quella di Marsala, “coordinata dal dottor Alberto Di Pisa. Ecco perché dico che hanno gettato la maschera e sono venuti allo scoperto. Non c’é più bisogno di indagare per capire perché si muovono così”.

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I numeri. Sarebbero 392 mila le schede anagrafiche chieste da Genchi e 1.402 i tabulati telefonici. Fra questi: magistrati antimafia, parlamentari, membri del Governo, finanzieri, membri del Csm e diversi appartanenti ai servizi segreti. Le indiscrezioni trapelano dalla relazione del Copasir consegnata ai presidenti di Camera e Senato.

Il difensore. In serata Fabio Repici, legale di Genchi, ha diramato una nota. “Prendo atto -si legge ancora- che c’è stata una duplicazione di procedimento, per effetto di una segnalazione che sarebbe giunta alla procura di Roma dal procuratore di Marsala. Anche questo, in fondo, è un dato che servirà a fare chiarezza, perché oggi così si possono capire meglio le ragioni che a suo tempo portarono all’avocazione dell’indagine ‘Why not’ e alla revoca dell’incarico al dottor Genchi”. Cio’ che si sta compiendo è la prosecuzione di una strategia di delegittimazione del dottor Genchi che trova ragione nei fondamentali accertamenti fatti dallo stesso sulla strage di via D’Amelio”.

L’aneddoto. “Secondo te perché Mentana è stato cacciato da Mediaset”. Con questa domanda Gioacchino Genchi ci ha fatto entrare nel suo studio in piazza Principe di Camporeale a Palermo. “Ma quale Eluana – diceva il consulente – gli ascolti erano a picco, serviva una scossa ma la mia presenza, con quella di Di Pietro, è costata cara a Mentana. Non è un caso che nel nuovo corso della trasmissione il primo ospite è stato Mario Mori”.

(La foto è tratta dal sito www.panorama.it)

Tags: Archivio · borsellino · caso genchi · consulente · giocacchino genchi · intercettazione · privacy · procura · roma · ros · tabulati · via d'amelio · why not

Pubblicato il 13 Marzo 2009, 19:16
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Commenti
  1. angela 12 anni fa

    non permettiamogli di mettereil segreto di stato .come ha chiesto rutelli.( trasmesso qualche giorno fà dal tg della rai sulle intercetazioni Genghi )dobbiamo sapere i mandanti delle straggi di via D’Amelio .alziamo la testa .

    Rispondi
  2. Francesco 11 anni fa

    Mentre tutti gli italiani si stanno ancora chiedendo perchè gli ufficiali del ROS che catturarono Riina, si fermarono a metà operazione senza perquisire il suo covo, la Polizia di Stato apre un procedimento disciplinare a Carico di un suo valoroso funzionario, per avere espresso giudizi negativi su questo organismo.Invece di fargli sentire la stima e l’approvazione dell’amministrazione, per quanto egli ha fatto e penso stia ancora facendo, lo vuole punire.
    Io come cittadino ringrazio il Dr. Genchi per avere portato delle verità, sinora sconosciute, su fatti eclatanti, come per esempio la strage di via D’Amelio. Grazie ancora Dr. Genchi, per non essersi fatto intimorire da nessuno, continui il suo operato, con la consapevolezza di godere grandissima stima ed ammirazione dalle persone oneste.

    Rispondi

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