Palermo, cinque gol per fare pace - Live Sicilia

Palermo, cinque gol per fare pace

I rosa vincono 5-2
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curvaIl Palermo era atteso al riscatto di fronte al pubblico del Barbera, per l’occasione silente. I rosa non tradiscono le aspettative facendo una partita praticamente perfetta, escluse le indecisioni iniziali in difesa. Un Palermo concreto, magistralmente diretto a centrocampo da capitan Liverani con le sue verticalizzazioni. Buon possesso palla della squadra di Ballardini in grado di gestire la partita quando il vantaggio è in cassaforte e bravo a reagire in ambedue le occasioni in cui è stato raggiunto dalla compagine leccese.

Primo tempo. Atmosfera surreale a Renzo Barbera dove a gridare “Palermo Palermo” sono i tifosi del Lecce e non quelli di casa, in sciopero del tifo dopo la batosta del derby col Catania. In curva nord un grande buco dove campeggia uno striscione: “Dopo un derby da pecore, non meritate una curva da leoni”. Il Palermo scende in campo con il consueto 4-3-1-2, con Migliaccio al posto dello squalificato Mark Bresciano. La partita comincia subito bene per i rosanero che già al 9′ passano in vantaggio. Percussione in area sulla destra di Edinson Cavani che viene atterrato da Vives. L’arbitro fischia, è rigore. Lo stesso uruguagio dagli undici metri spiazza Rosati: 1 a 0. Un vantaggio che, però, non dura a lungo. Passano solo 4 minuti e la difesa del Palermo pasticcia. Kjaer rinvia male un cross in area servendo la palla a Castillio che, di testa, fa la torre per l’accorrente Tiribocchi che di collo pieno insacca una palla imprendibile per Amelia. La partita è di nuovo in pari. Reagisce subito il Palermo mentre il pubblico comincia già a rumoreggiare. Dalla sinistra Balzaretti fa partire un traversone a mezza altezza che il portiere leccese non riesce a trattenere. Si inserisce di prepotenza Migliaccio che impedisce al portiere la presa in due tempi e Simplicio, che partiva da dietro, riesce a metterla in rete. E’ 2 a 1 per il Palermo, il pubblico comincia ad applaudire la squadra. Galvanizzato dalla rete il Palermo ci riprova poco dopo, sempre con Balzaretti dalla sinistra, Cavani arriva leggermente in ritardo e la palla vola alta sopra la traversa. Al 22′ buona combinazione Miccoli-Cavani con palla rinviata in angolo. Il Palermo gioca ordinato ma non si fa più vedere nell’area avversaria, fitte le trame di passaggi a centrocampo. Al 33′ il Lecce pareggia. Cross in area che Tiribocchi controlla in due tempi, riuscendo però a colpire una palla velenosa che, seppur lenta, entra in porta. Davanti a lui, Cesare Bovo, è rimasto immobile non riuscendo a intervenire. E’ ancora pareggio. Scatto d’orgoglio del Palermo che comincia ha ricevere fischi dagli spalti. Al 38′ Nocerino ci prova da fuori con un tiro debole che Rosati controlla con facilità. Nell’azione seguente si cambia fronte e Kjaer atterra in area Castillo spingendolo con una braccio. Per l’arbitro, però, non è rigore. Ed è una fortuna per i rosanero. La palla, infatti, finisce a centrocampo, fra i piedi di Fabio Liverani. Grande verticalizzazione del capitano rosa per Miccoli che da destra, con uno scatto, fa fuori il difensore e tira un preciso diagonale che mete fuori causa il portiere. Il Palermo si porta sul 3 a 2 e il numero dieci rosanero, come promesso, non esulta. Ultimo brivido del primo tempo, l’uscita con i pugni di Amelia su Tiribocchi, in grande spolvero.

Secondo tempo. Partita equilibrata che si apre con Konan in campo nel Lecce e Tiribocchi che prova il tiro in acrobazia. Il Palermo, comunque, tiene il campo e dopo dieci minuti passa nuovamente. Dal calcio d’angolo la palla giunge a Liverani che fa partire un cross perfetto per Simplicio che in area tenta il pallonetto sul portiere, la palla arriva a Cavani che prova in rovesciata con la palla che va in orizzontale arrivando fra i piedi di Simon Kjaer. Dalla destra il giovanissimo danese fa partire un tiro-cross con molto effetto che s’infila all’incrocio dei pali, alle spalle del portiere. Grande festa per il difensore biondo del Palermo, colpevole in occasione del pareggio del Lecce. Siamo sul 4 a 2 ma non è finita qui. Dopo tre minuti Liverani, dal dischetto del centrocampo, pesca Simplicio, scattato sul filo del fuorigioco: davanti a lui solo il portiere giallorosso e, alla sua destra, Cavani. Davanti a Rosati, il brasiliano appoggia per il compagno e Cavani segna di sinistro. Va sotto la tribuna chiedendo al pubblico di alzarsi e di sostenere la squadra. I tifosi rosanero ricevono il messaggio e rispondono, mentre monta, invece, la protesta del pubblico leccese all’indirizzo di dirigenza e giocatori. Al 19′ Ballardini decide di far uscire Miccoli, standing ovation “bipartisan” per il Romario del Salento. Al suo posto Mirko Savini: la squadra, come a Firenze, si sistema con tre difensori centrali. Contromossa di De Canio, alla prima con i pugliesi, che fa entrare Caserta per Castillo e l’ex rosanero si va a sistemare nella trequarti. Pericoloso il Lecce al 25′ proprio  con Caserta che mette in area una pericolosa palombella, la difesa rosa si rifugia in angolo. La partita si congela e lo spettacolo lo offrono i 20 mila tifosi accorsi al Barbera. Con quelli del Lecce a incitare il Palermo, cortesia ricambiata anche dalla tifoseria opposta. I rosanero controllano la partita mantenendo il possesso palla. Al 35′ Ballardini fa uscire Nocerino per Giacomo Tedesco che torna sul campo dove quindici giorni fa aveva versato le sue lacrime. Il 40′ è il minuto di Hernandez chiamato a furor di popolo. Al suo posto esce Cavani e all’ingresso in campo del giovane esordiente boato del pubblico. L’arbitro chiude il match al 45′ ritenendo non necessario alcun recupero.

Ps: Pace (forse) fatta col pubblico rosanero, A fine partita applausi per i giocatori che ricambiano.


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