Arrestato il boss Sansone| Era a casa della figlia - Live Sicilia

Arrestato il boss Sansone| Era a casa della figlia

E il cerchio s'è chiuso. Con l'arresto del latitante Ludovico Sansone, 56 anni, dopo quello del cugino Antonio Lo Nigro poco più d'una settimana fa, come dice il procuratore nazionale Antimafia, Piero Grasso, "si completa il quadro degli arresti realizzati dai carabinieri nell'operazione 'Perseo' di dicembre". Lo "zio" Ludovico è considerato il capo dell'importante mandamento di Brancaccio, a Palermo. Chiamato in causa, con altri, a rifondare la cupola di Cosa nostra
Palermo, il capo di Brancaccio
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E il cerchio s’è chiuso. Con l’arresto del latitante Ludovico Sansone, 56 anni, dopo quello del cugino Antonio Lo Nigro poco più d’una settimana fa, come dice il procuratore nazionale Antimafia, Piero Grasso, “si completa il quadro degli arresti realizzati dai carabinieri nell’operazione ‘Perseo’ di dicembre”. Lo “zio” Ludovico è considerato il capo dell’importante mandamento di Brancaccio, a Palermo. Chiamato in causa, con altri, a rifondare la cupola di Cosa nostra.

L’arresto. Quando i carabinieri hanno fatto irruzione nell’appartamento in via Palomes, proprio a Brancaccio, Sansone stava pranzando con la figlia. Aveva un parrucchino, dei baffi finti e degli occhiali (foto nel riquadro). Alla vista dei militari ha tentato la fuga sul tetto di una palazzina che si è interrotta presto. Era latitante dallo scorso dicembre, anche lui fra gli oltre cento destinatari dell’ordinanza di custodia cautelare eseguita dai carabinieri del reparto operativo  di Palermo, conosciuta come l’operazione “Perseo”. Nel 2005 Ludovico Sansone era finito in un’inchiesta sul pizzo nella zona di corso dei Mille, alla fine del processo sarà assolto.

La riunione. Il 25 novembre 2008 Pino Scaduto (presunto capomafia di Bagheria), Sandro Capizzi (Santa Maria Di Gesù) e Antonino Spera (Belmonte Mezzagno) sono intercettati dai carabinieri. “Altri discorsi di Brancaccio non ce n’è… c’era Ludovico” dice Scaduto; “Sì…si ne abbiamo parlato” risponde Capizzi e Scaduto riprende: “… a Palermo due volte ci siamo incontrati noi. Io avevo altri appuntamenti con suo nipote gli ho detto… ‘raccoglietevi tutti e discussioni non ce n’è’ … di Brancaccio se hanno bisogno dei picciotti ci vanno, se i picciotti hanno bisogno di Brancaccio lui si mette a disposizione”. Più avanti nella discussione, mentre i presunti boss compilano la mappa dei mandamenti mafiosi, Antonino Spera dice: “Se avete altri mandamenti portateli… solo il capomandamento”.”Lo zio Ludovico a Brancaccio” aggiunge Sandro Capizzi,  “lo zio Ludovico…” pare appuntare Spera. Giuseppe Scaduto interviene solo per aggiungere: “Può venire pure Tonino”. Per gli inquirenti lo “zio Ludovico” non sarebbe altri che Ludovico Sansone, mentre “Tonino” è il nome col quale sarebbe chiamato Antonio Lo Nigro.


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