Traffico di stupefacenti, | preso un altro Lo Nigro - Live Sicilia

Traffico di stupefacenti, | preso un altro Lo Nigro

Arresto a Palermo
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I poliziotti dell’“Antidroga” della Squadra Mobile di Palermo hanno arrestato Cosimo Lo Nigro, detto “Fabio”, 33 anni. Lo Nigro è – secondo gli inquirenti – un nome grosso del traffico internazionale di droga ed è anche un pregiudicato con parenti importanti, in chiave criminale. L’accusa di traffico di droga non è nuova per Lo Nigro, personaggio noto ai poliziotti palermitani che, a suo tempo, lo indagarono. In quella occasione fu, peraltro, provata – spiegano dalla questura – l’esistenza di un’associazione criminale composta da esponenti mafiosi ed appartenenti alla ‘Ndrangheta dedita all’importazione di cocaina. Già il primo grado del processo portò ad una condanna,  ridotta poi dalla Corte di Appello di Reggio Calabria a dieci anni di reclusione.  Cosimo Lo Nigro è inserito in una famiglia mafiosa che può “vantare” un background criminale di tutto rispetto: lo zio Pietro, infatti, è un trafficante internazionale di droga che anni fa rimase coinvolto in un’attività di polizia che portò all’individuazione di una rete di approvvigionamento di “hashish” dal Marocco tramite l’utilizzo di pescherecci in partenza dal porto di Mazara del Vallo; il cugino Cosimo, suo omonimo, invece risulta essere un uomo del gruppo di fuoco di Leoluca Bagarella che partecipò attivamente, tra le altre cose, alle attività criminali legate all’omicidio di padre Pino Puglisi ed alle stragi del ’93; un altro cugino, Antonio Lo Nigro, è stato arrestato nel giugno scorso, sempre dagli uomini dell’Antidroga della Squadra Mobile,  dopo una latitanza durata circa 2 anni, a seguito di una condanna a 17 anni per un traffico internazionale di droga interrotto grazie all’operazione “Cous Cous”, per la quale era già stato arrestato una prima volta nel luglio 2004. Ancora, Antonio Lo Nigro, presunto reggente di Brancaccio, è stato recentemente arrestato a Bagheria sempre per reati inerenti gli stupefacenti e per legami con la criminalità organizzata di stampo mafioso.
Infine, lo stesso Cosimo risulta essere il genero di Francesco Tagliavia, attualmente detenuto poiché condannato all’ergastolo per la strage che ha portato all’uccisione del giudice Paolo Borsellino e degli uomini della sua scorta.


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