Appalti pilotati, tangenti | e truffa al Civico: 3 arresti - Live Sicilia

Appalti pilotati, tangenti | e truffa al Civico: 3 arresti

E' stato alzato il velo che copriva le presunte malefatte del cardiochirurgo di grande fama, Carlo Marcelletti, ai danni dell'ospedale Civico di Palermo. Nella rete degli inquirenti sono finiti anche il suo collega di reparto, Adriano Cipriani, l'imprenditrice romana Claudia Leonardi, titolare della "Emolaif srl", il palermitano Giuseppe Castorina con la sua ditta "Med Line srl". Sono accusati di aver pilotato alcuni appalti gonfiando le commesse. Il danno stimato per il Civico sarebbe di oltre un milione di euro. Sigilli alle imprese coinvolte
Il caso Marcelletti
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E’ stato alzato il velo che copriva le presunte malefatte del cardiochirurgo di grande fama, Carlo Marcelletti, ai danni dell’ospedale Civico di Palermo. Nella rete degli inquirenti sono finiti anche il suo collega di reparto, Adriano Cipriani, l’imprenditrice romana Claudia Leonardi, titolare della “Emolaif srl”, il palermitano Giuseppe Castorina con la sua ditta “Med Line srl”. Sono accusati di aver pilotato alcuni appalti gonfiando le commesse. Il danno stimato per il Civico sarebbe di oltre un milione di euro. Sigilli alle imprese coinvolte.

Lo sviluppo dell’indagine a carico di Carlo Marcelletti, che ha portato al suo arresto nel maggio scorso, ha permesso ai magistrati palermitani di contestare nuove ipotesi nel caso che ha coinvolto il cardiochirurgo infantile. Alle vecchie accuse si aggiungono i favori nell’assegnazione degli appalti alle aziende Emolife e Med Line, per cui avrebbe ricevuto in cambio tangenti, regalie e plusvalenze derivanti da acquisti simulati a favore del nosocomio palermitano.

Gli appalti al Civico.
La squadra mobile e la guardia di finanza di Palermo hanno scoperto appalti pilotati da Marcelletti e dal collega Cipriani. Nel 2006 la Emolife di Caludia Leonardi (per lei disposti gli arresti domiciliari) si è aggiudicata l’appalto per il servizio di perfusione nel reparto diretto da Marcelletti, all’ospedale Civico di Palermo. La donna, secondo quanto contenuto nel provvedimento di fermo, avrebbe dato denaro liquido a Marcelletti e gli avrebbe anche pagato l’affitto del residence palermitano dove il medico viveva, oltre lo stipendio dell’autista. Marcelletti, inoltre, avrebbe dichiarato di aver ricevuto dalla stessa azienda servizi in valore superiori a quelli effettivamente eseguiti. Così l’ospedale Civico avrebbe pagato per prestazioni mai eseguite e ciò avrebbe generato, un guadagno per la Leonardi di circa 400 mila euro.

Il secondo caso di corruzione su cui gli inquirenti hanno posto attenzione riguarda i numerosi appalti aggiudicati per fornitura di materiale farmaceutico alla Medi Line di Giuseppe Castorino, unico dei fermati finito in carcere. In questo caso, secondo gli inquirenti, Marcelletti approfittando della sua posizione di primario del reparto di cardiochirurgia infantile avrebbe simulato l’acquisto di un incubatrice e un ossimetro mai avvenuto. Inoltre così avrebbe fatto anche nella fornitura di materiale medico, dichiarando quantità di gran lunga superiori a quelle effettive.
Le indagini – coordinate dalla Procura della Repubblica e condotte in collaborazione dalla Squadra Mobile della Questura di Palermo e dal Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Palermo – sono ancora in corso. Sequestrati beni e conti correnti nella disponibilità degli indagati.


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