A Catania bussano alla Caritas| "Siamo in nove e senza casa" - Live Sicilia

A Catania bussano alla Caritas| “Siamo in nove e senza casa”

Storie dal terremoto
di
4 min di lettura

Ieri sera, intorno alle 21, alla porta della Caritas di Catania, ha bussato un’intera famiglia proveniente dalle zone terremotate dell’Abruzzo. Si tratta della famiglia Gagliano, che è stata accolta dalla Caritas e che si trova al momento sistemata in un alloggio di emergenza.

E’ composta da nove persone. Padre e madre di origine siciliana: lei, Elena, trentottenne di origine catanese, da 17 anni vive a Monticchio, a poco più di un chilometro da Onna (paese che è stato letteralmente distrutto dal sisma), in provincia de l’Aquila, dove la donna lavorava in un’impresa di pulizie. Lui, Carmelo, sessantenne originario di Enna, muratore, cardiopatico attualmente in cassa integrazione. Quattro figli: due ragazzi di 23 e 22 anni, una ragazza di 18, incinta all’ottavo mese di gravidanza, e un bambino di 5 anni. Con loro ci sono anche il fidanzato diciottenne della figlia, padre del bambino che porta in grembo, e altri due giovani: due ragazzi stranieri, una di origine spagnola, fidanzata di uno dei due figli Gagliano, si trovava a l’Aquila con la famiglia che è sfollata a Napoli, e un giovane venezuelano che viveva nello stesso stabile, trovandosi solo e senza un posto dove dormire, si è unito alla famiglia dell’amico nel viaggio verso la Sicilia. Il giovane è attualmente impossibilitato a raggiungere la sua famiglia in Venezuela.

La famiglia Gagliano, dopo la notte del terremoto si è trovata improvvisamente priva della propria abitazione, dove abitavano Elena, Carmelo e due dei loro quattro figli, mentre il figlio maggiore viveva al centro de l’Aquila, studiava, infatti, all’Istituto Alberghiero e contemporaneamente lavorava come cameriere presso un ristorante del luogo.
Tutti hanno trascorso le prime notti da incubo nelle proprie auto, cercando di ripararsi dal freddo come potevano – “ma con un bambino piccolo, una figlia incinta e un marito cardiopatico – racconta Elena – a un certo punto, mentre la terra continuava a tremare, ho avuto paura e ho deciso di scappare verso la Sicilia, dove vive mia sorella, che purtroppo però, abita in un piccolo monolocale dove tra l’altro assiste nostra madre disabile”. “La nostra casa e’ stata gravemente lesionata dalle scosse – continua Elena – non potevamo continuare a dormire in auto, la tendopoli a Monticchio e’ arrivata soltanto ieri, cosi’ abbiamo deciso di andarcene. Ho avuto paura per i miei figli”.

“Noi vogliamo tornare a casa il prima possibile, ma per adesso abbiamo troppa paura, siamo terrorizzati che possa succedere un altro terremoto forte come il primo che ha provocato tanti morti – dice Carmelo – a casa abbiamo lasciato il lavoro, mio figlio ha un’impresa edile. Spero che presto ci assegnino una struttura abitativa di emergenza, un bungalow, dove poter rimanere in attesa di una nuova casa”.

La famiglia abitava in uno stabile di case popolari che non è crollato, ma è stato dichiarato non agibile da parte della protezione civile. Si tratta di una situazione molto drammatica, la Caritas di Catania al momento ha trovato una sistemazione di emergenza per questa famiglia, che, tra le altre cose, ha anche subito il trauma del distacco con gli altri congiunti.

“Purtroppo – rende noto la Caritas – non sarà possibile ospitare a lungo tutte queste persone, in una situazione, come quella di Catania, in cui si vive quotidianamente l’emergenza della mancanza di strutture pubbliche di accoglienza per i poveri e i senza dimora. Occorrera’ cercare, dunque, una soluzione che permetta a questa famiglia di trovare una sistemazione piu’ idonea. Chiediamo, quindi, alla citta’ intera di attivarsi per trovare un alloggio dove la famiglia possa rimanere unita in questo momento di forte trauma e disagio psicologico ed economico, affinche’ possano cercare di recuperare le forze necessarie per cominciare a ricostruire una vita che e’ andata distrutta in pochi attimi. Se qualcuno dispone di un alloggio idoneo ad accogliere temporaneamente la famiglia Gagliano puo’ contattare la Caritas Diocesana di Catania al numero 346.3842864“.

Il Direttore della Caritas, Padre Valerio Di Trapani questa mattina ha informato il Prefetto della situazione.
L’arcivescovo della citta’ monsignor Salvatore Gristina questa mattina durante la messa celebrata in Cattedrale per il giovedi’ Santo ha annunciato che la colletta della messa mattutina e di quella che verra’ celebrata nella pastorale universitaria verra’ devoluta per le necessita’ di questa famiglia. La raccolta di fondi da destinare alla popolazione dell’Abruzzo colpita dal terremoto avverra’ domenica 19 aprile, in tutte le parrocchie della diocesi catanese.

Per fare delle donazioni attraverso bonifico bancoposta il codice e’ IBAN IT95N0760116900000011105954 intestato a: “Arcidiocesi di Catania – Caritas Diocesana“, specificando come causale del versamento: “aiuti alle famiglie terremotate in Abruzzo”. Per donare attraverso bollettino postale: c/c postale n. 11105954 intestato a: “Arcidiocesi di Catania – Caritas Diocesana”, specificando come causale del versamento: “aiuti alle famiglie terremotate in Abruzzo”. Per donare con carta di credito: collegarsi al sito www.caritascatania.it ed effettuare il versamento tramite Pay Pal.


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI