Rapina a un autotrasportatore: |arresto per Sandro Capizzi - Live Sicilia

Rapina a un autotrasportatore: |arresto per Sandro Capizzi

Il figlio del boss è già detenuto
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Nuova ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di Sandro Capizzi, 27 anni pregiudicato, gia’ detenuto poiche’ tratto in arresto dalla Squadra mobile di Palermo, nel dicembre scorso.
Il provvedimento, eseguito dalla polizia, e’ stato emesso dal gip del Tribunale di Palermo.
Sandro Capizzi, figlio del noto boss mafioso, Benedetto, dovra’ rispondere di una violenta rapina messa a segno ai danni di un autotrasportatore compiuta in concorso con altri due complici, l’1 agosto del 2000. Al giovane rampollo e’ stato contestato anche il reato di sequestro di persona.
La banda prese di mira il conducente di un Ford Transit, che percorreva via Regione Siciliana. L’uomo venne bloccato da tre giovani, che gli sbarrarono la strada con una Nissan Micra. Uno dei giovani si mise alla guida del furgone, mentre l’autotrasportatore fu tenuto sequestrato all’interno della Nissan e rilasciato dopo circa 30 minuti nelle campagne di contrada Croce Verde. Il furgone venne ritrovato dopo un giorno dal colpo, completamente svuotato dei 31 colli trasportati, al momento della rapina. Venne rubato anche un assegno di 2.500 euro circa.
E’ stato grazie a due impronte digitali rilevate sul finestrino del mezzo rapinato, che i poliziotti sono riusciti ad indentificare il presunto rapinatore. Inizialmente le impronte non trovarono pero’ alcuna corrispondenza con tracce archiviate nel database della Polizia di Stato e cosi’ il procedimento fu archiviato. La svolta nel dicembre scorso, quando gli archivi informatici della Polizia hanno registrato le impronte di Sandro Capizzi, che sono risultate corrispondenti con quelle rilevate sul furgone Ford Transit, rapinato l’1 agosto 2000.
Per il giovane e’ cosi’ scattata l’accusa di rapina aggravata e sequestro di persona.
Sandro Capizzi e’ ritenuto dagli inquirenti un astro nascente all’interno di Cosa nostra. Il 21 dicembre scorso, ad opera della sezione “Catturandi” della squadra mobile di Palermo, il giovane venne colpito da un provvedimento di fermo di indiziato di delitto per avere svolto funzioni direttive in relazione al mandamento mafioso di Pagliarelli dal settembre 2007, nonche’ per avere costituito un punto di riferimento mafioso per il controllo di lavori pubblici e l’imposizione del pizzo alle imprese operanti nella intera citta’ di Palermo. Ma non solo, secondo gli accertamenti degli investigatori, avrebbe mantenuto, attraverso un continuo scambio di contatti con esponenti mafiosi di altri mandamenti, tra i quali quello di Porta Nuova, un costante collegamento con gli altri capi dell’organizzazione mafiosa, in tal modo svolgendo funzioni direttive per l’organizzazione e di programmazione di gravi delitti, nonche’ contribuendo a delineare le linee strategiche dell’operato di tale organizzazione con riferimento all’intera provincia di Palermo.


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