Cgil: "Scuola, solo in Sicilia | settemila posti a rischio" - Live Sicilia

Cgil: “Scuola, solo in Sicilia | settemila posti a rischio”

La manifestazione
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Misure a sostegno dei precari di scuola, università e ricerca, vigilanza in tema di sicurezza degli edifici scolastici e universitari, pressione sul governo nazionale
affinché studenti e famiglie siciliane non siano penalizzati a causa dei tagli: è quello che la Flc Cgil siciliana chiede al presidente della Regione, Raffaele Lombardo. Le richieste del sindacato sono contenute in un breve documento che il sindacato intende consegnare al governatore oggi. A sostegno dell’iniziativa manifesteranno fuori dal Palazzo d’Orleans di Palermo centinaia di
precari dei tre segmenti della conoscenza. Della scuola, dove la Flc ha calcolato che l’anno prossimo verranno meno 7.000 posti di lavoro, della ricerca dove i tagli riguarderanno secondo un dato parziale 252 persone (il 30% degli addetti), dell’Universitàdove a rischio licenziamento sono in 2.064 (anche questo dato e’
parziale).
“La regione – dice Giusto Scozzaro, segretario della Flc Cgil siciliana – può mettere in campo azioni finanziate dal Fondo sociale europeo e attuate con apposito protocollo Stato-Regione per supplenze, sostegno ai disabili e per il personale Ata, onde garantire l’apertura di tutti i plessi. Altra risposta per i
precari di scuola, università e ricerca è l’utilizzo degli ammortizzatori in deroga”. A Lombardo, la Flc Cgil chiede anche di affidare ai precari della scuola le ore dei percorsi integrati scuola-formazione professionale che vengono assegnate ai docenti come ore aggiuntive, misura che potrebbe riguardare un centinaio di persone. Di vigilare, inoltre, sulla sicurezza, affiché sindaci e presidenti delle province non consentano che si oltrepassi il numero massimo di alunni per classe e affinché siano rispettati i parametri di sicurezza contenuti nei piani di valutazione dei rischi. Ma è anche nel confronto col governo
nazionale, secondo la Flc, che la Regione deve fare sentire la propria voce, “per dare risposta alle richieste delle famiglie sul tempo scuola”.


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