Crisalidi e farfalle - Live Sicilia

Crisalidi e farfalle

Viaggio notturno
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2 min di lettura

Le crisalidi della notte hanno una farfalla che le aspetta all’alba. Tutte la immaginano diversa nelle sensazioni, ma eguale nell’accadimento. Tagliare via anima e corpo superflui per diventare donne e mettere le ali, ognuna con la sua speciale felicità, col nome proprio del suo cuore. Le decliniamo volentieri al femminile le crisalidi della notte, perché se lo meritano. Perchè nella Via Crucis delle sere attraversate con gli sputi dei passanti e l’eguale sommo disprezzo dei clienti, le crisalidi hanno guadagnato un pezzetto di stoffa colorata da farfalle sulla pelle della disperazione. Il disprezzo, sì. Gli sputi veri e non metaforici delle comitive che guadano i vicoli dietro via Libertà e si divertono nel tiro al trans. Il senso di superiorità morale dei clienti che si specchiano come uomini integerrimi e di mondo, capaci di indulgere in una legittima tentazione e indossano l’abito severo dei farisei quando giudicano la prostituzione altrui, dimenticando che è il desiderio della gente perbene a fomentarla. E non ci sono soltanto gli sputi. Caschetto d’oro fu aggredita selvaggiamente, anni fa, da un gruppo di facinorosi. Scese dai tacchi e cominciò mulinare mazzate pure lei, spaccando il naso al più feroce degli assalitori. Quella sera, Caschetto d’oro non aveva pace. Ripeteva al cronista: “Gli uomini sono tutti porci. Non ne conosco uno bravo”. Aveva gli occhi azzurri. Occhi da bambina sperduta. Caschetto rosso, invece, non riusciva a nascondere una linea scura di barba, nonostante gli sforzi. E se ne rammaricava. Quella peluria insistente era una cicatrice, un taglio nella tela, un sogno che si consumava. E un’altra con i capelli neri raccontava dell’operazione che l’attendeva per essere “finalmente una femmina”. Per questo si prostituiva, per raccogliere i soldi necessari. “Voglio ringraziare la mia mamma – disse – perchè non mi ha rifiutata”. E andò via, tornò al marciapiede, sfumando come in un’ipotetica riscrittura di una canzone di Guccini. Ma dove vanno le crisalidi della notte. Dove sarà che diventano farfalle.


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