Irfis a caccia d'identità | E i dipendenti temono per il loro futuro - Live Sicilia

Irfis a caccia d’identità | E i dipendenti temono per il loro futuro

L'istituto fa capo a Bds e Regione siciliana
di
2 min di lettura

L’Irfis, l’istituto di mediocredito siciliano, che fa capo per il 76% al Banco di Sicilia (gruppo Unicredit) e per il 21% alla Regione siciliana (il restante 3% è diviso tra soci minori), continua a tenere banco. A preoccupare i sindacati, dopo la mancata vendita dell’istituto a Banca Nuova, tramite la Popolare di Vicenza, è il futuro dei 65 dipendenti attualmente impiegati nella struttura.  I sindacati hanno chiesto a Unicredit, in un incontro che si è svolto ieri, a Milano, notizie sul futuro dell’Irfis. “Unicredit – affermano Camillo Bongiovì e Gabriele Urzi, rispettivamente coordinatore e dirigente nazionale della Fiba Cisl Bds – sta valutando le varie opportunità che vanno dalla cessione a un altro acquirente, al mantenimento con un ruolo ben definito all’interno del Gruppo”. “Nel primo caso – continuano i sindacalisti – si andranno a sottoscrivere gli accordi necessari alla tutela della professionalità e a garanzia delle condizioni economiche e normative dei dipendenti. In caso contrario occorrerà che gli stessi godano di tutte le condizioni migliorative che sono state estese al rimanente personale del Gruppo e che svolgano un ruolo strategico che faccia uscire il Mediocredito della Sicilia da questo stato di attesa che si prolunga ormai da mesi”.
Dopo la mancata cessione dell’istituto ai vicentini, anche la Regione siciliana aveva avanzato una proposta di rilancio, ipotizzando la creazione di un fondo per le agevolazioni alle imprese, “attraverso una governance unica delle risorse attualmente erogate da Ircac, Crias e Irfis”. “Ci dispiace – affermano Bongiovì e Urzì – che ancora una volta la Regione, non procedendo alle nomine nel cda dell’Irfis (Unicredit ha rinnovato il cda dell’Irfis lo scorso giovedì 23 aprile e la Regione si è riservata di nominare i propri componenti nel giro di dieci giorni, ndr), rinunci di fatto a svolgere il proprio ruolo istituzionale e di azionista di minoranza, limitandosi a parlare di fumose fusioni con Ircac e Crias, che, sinceramente, appaiono illogiche e irrealizzabili”. Il prossimo incontro sul Mediocredito siciliano si terrà mercoledì 20 maggio sempre a Piazza Cordusio.


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI