La mafia torna a sparare |e a Misilmeri è faida - Live Sicilia

La mafia torna a sparare |e a Misilmeri è faida

La mafia torna a sparare. A finire sotto i colpi di un commando ben organizzato Gaspare Zucchetto, uomo di fiducia di Antonino Spera, e Paolo Lo Gerfo, il suo guardaspalle. Ferito a un braccio Ivan Sciacca, figlio di un brigadiere della stazione di Villabate. L'agguato è avvenuto nel territorio di Misilmeri dove, già nel gennaio scorso, era stata fatta un'esecuzione in piena regola nella piazza del paese. Una faida aperta dall'arresto di Spera nel dicembre scorso. A nulla sono servite le pistole che i due portavano addosso

Sui corpi trovati 2 revolver con matricola abrasa
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La mafia torna a sparare e, secondo gli inquirenti, si è ormai aperta una faida a Misilmeri per il controllo del territorio dopo l’arresto, lo scorso dicembre, di Antonino Spera, di Belmonte Mezzagno, ritenuto il reggente del mandamento. Le due vittime dell’agguato si sarebbero mosse per imporre il loro dominio e, probabilmente, per questo sono state freddate. Una presunta risposta all’esecuzione, nel gennaio scorso,  di Pietro Lo Bianco nella piazza del paese.

Calogero Zucchetto
Calogero Zucchetto

Le vittime. A finire sotto i colpi del commando sono stati Gaspare Zucchetto e Paolo Lo Gerfo, di 42 e 52 anni, ferito Ivan Sciacca, 20 anni, figlio di un brigadiere della stazione di Villabate. L’uomo, trascinatosi fino in strada, è stato trasportato da un automobilista fino al pronto soccorso del Buccheri La Ferla di Palermo dove ha dato l’allarme. Operato per l’estrazione di un bossolo, versa in buone condizioni ed è l’unico testimone oculare.

Paolo Lo Gerfo
Paolo Lo Gerfo

Faida. Gaspare Zucchetto era stato arrestato nel 2005 per favoreggiamento ai boss Benedetto Spera e Salvatore Sciarabba. Secondo le più recenti indagini era diventato l’autista di Antonino Spera, arrestato nell’operazione Perseo del gennaio scorso, il boss che aveva portato un minimo di pax mafiosa in un territorio ad “alta tensione”. Paolo Lo Gerfo, secondo gli inquirenti, era il suo guardaspalle. Le tensioni sarebbero sorte dopo l’arresto di Antonino Spera. Conflitti che hanno portato all’esecuzione in piazza di Pietro Lo Bianco, 26 anni, nipote di Francesco Lo Gerfo (arrestato nell’operazione “Grande mandamento” del 2005) autista del capomafia Salvatore Sciarabba. Nei corpi di Zucchetto e Lo Gerfo sono stati trovati due revolver, ulteriore indizio della tensione che si respirava a Misilmeri.

Tutti e tre dipendenti della Coinres, il consorzio di raccolta rifiuti che copre 22 comuni nel Palermitano. Quella mattina stavano andando a consegnare dei documenti a Villabate. I corpi delle vittime sono stati trovati in una strada sterrata a qualche metro dallo scorrimento veloce Palermo-Agrigento. Sull’omicidio indaga il pm della direzione distrettuale antimafia Marzia Sabella e il nucleo investigativo del comando provinciale dei carabinieri di Palermo.


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