Avviso di garanzia per i Niceta: | L'accusa: "Sono prestanome" - Live Sicilia

Avviso di garanzia per i Niceta: | L’accusa: “Sono prestanome”

Titolari di una catena d'abbigliamento
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Avviso di garanzia per i fratelli Massimo e Piero Niceta, titolari di alcuni conosciuti negozi di abbigliamento a Palermo. Sono indagati dalla direzione distrettuale antimafia di Palermo nell’inchiesta che stamani ha portato in carcere tredici persone, a Trapani. Secondo l’ipotesi al vaglio degli inquirenti, sarebbero prestanome di Filippo Guttadauro, boss di Brancaccio, oggi in carcere, e cognato del superlatitante Matteo Messina Denaro. In particolare, i fratelli Niceta avrebbero dato la loro disponibilità a intestarsi un negozio di gioielli e uno di vestiti all’interno del centro commerciale Belicittà a Castelvetrano. In realtà, il gestore di fatto, l’uomo che avrebbe finanziato le imprese, sarebbe stato Filippo Guttadauro, che poi le avrebbe affidate al figlio Francesco, anche lui indagato.
Dell’apertura dei due punti vendita e di come organizzare l’intestazione delle licenze si sarebbe discusso nel corso di una riunione prima che Filippo Guttadauro finisse in carcere. Il regista di tutto sarebbe, dunque, il boss di Brancaccio. Nella notte sono state perquisite le abitazioni dei fratelli Niceta. Gli inquirenti sono a caccia di riscontri cartacei alle ipotesi investigative. Al momento nessuna replica degli interessati.


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