Da Berlusconi i fondi per l’Amia|Ma i sindacati non ci stanno - Live Sicilia

Da Berlusconi i fondi per l’Amia|Ma i sindacati non ci stanno

Emergenza rifiuti
di
3 min di lettura

“La montagna ha partorito il topolino”. E’ la reazione, a caldo, del segretario della Cgil di Palermo Maurizio Calà, dopo aver ricevuto la notizia dei fondi stanziati per l’Amia dalla presidenza del Consiglio. E’ di poche ore fa, infatti, l’ordinanza di Protezione civile firmata da Silvio Berlusconi che assegnerà al Prefetto di Palermo le risorse che permetteranno al Comune di pagare gli stipendi dei dipendenti dell’azienda che si occupa della raccolta e gestione dei rifiuti in città. L’annuncio è arrivato da Palazzo Chigi a seguito di una riunione tra il sindaco Cammarata e il Premier avvenuta a Palazzo Grazioli. “Il sindaco Cammarata, nell’esprimere soddisfazione per il sostegno del presidente nella prosecuzione del percorso di crescita della città – si legge nella nota -, ha garantito al premier che con il trasferimento delle risorse Fas provvederà a consolidare il rilancio dell’Amia con il superamento definitivo dell’emergenza rifiuti”. Ma il braccio di ferro tra governo e sindacati continua. “Di tutte le promesse fatte in sede prefettizia, a nome e per conto del presidente del Consiglio, l’unica cosa di cui oggi abbiamo la sicurezza è la possibilità di utilizzare le stesse risorse dell’Amia in modo anticipato – dicono Cgil, Cisl e Uil – Per il resto, sugli investimenti, sulla copertura del debito e sul futuro dell’azienda, non c’è nulla. Nella riunione avuta con il presidente Amia -aggiunge Calà- si è confermata la gravissima situazione debitoria dell’azienda, che la porterebbe al fallimento qualora si presentasse il consuntivo del 2008”. Nei giorni scorsi le parti sociali avevano minacciato uno sciopero per il 30 giugno in caso di mancata retribuzione e, ad oggi, attendono l’apertura di un tavolo istituzionale. Eppure, proprio pochi giorni fa il ministro dell’Ambiente aveva avvisato: “Nessuno otterrà agevolazioni o finanziamenti da parte dello Stato con il ricatto di non raccogliere rifiuti”. Restano dunque in stato di agitazione i sindacati,“non avendo avuto risposte esaustive”. E al sindaco replicano: “E’ chiaro che è necessario avere subito risorse aggiuntive ed è necessario averle subito e con certezza”.
Intanto la situazione, tra annunci e smentite, non sembra essere cambiata di molto. Quasi la metà dei mezzi dell’azienda ha ancora problemi di malfunzionamento e la raccolta è andata avanti grazie al supporto della Regione, che ha munito di batterie e copertoni i camion dell’Amia. Come se non bastasse, al buco in bilancio dell’Amia si sommano le cifre finora sprecate: come i 750 mila euro spesi per 1500 cassonetti risultati difettosi. Il problema? Le misure incompatibili con i camion a disposizione che, pertanto, non riescono ad agganciare e svuotare i contenitori. La magra consolazione a cui si è pensato è provare a riciclare almeno le ruote per sostituire i cassonetti rotti o bruciati in piena emergenza.
Tutto questo proprio mentre è stata annunciata la raccolta porta a porta con l’iniziativa ‘Palermo differenziata’. Un piano da far partire entro la fine dell’anno e che ha l’obiettivo di portare la raccolta differenziata in città dal 4 al 66%, iniziando dal quartiere-pilota ‘Libertà Politeama’, con  45.000 famiglie e oltre duemila commercianti. Il finanziamento previsto è di circa tre milioni di euro proveniente totalmente dallo Stato. Nei restanti quartieri, “Verrà potenziata la presenza delle campane per la raccolta differenziata”, ha detto il responsabile dell’Amia, Gaetano Lo Cicero. A presentare l’iniziativa il ministro dell’Ambiente, che ha anche annunciato l’avvio dei lavori di ampliamento della quarta vasca della discarica di Bellolampo. Un protocollo di intesa  è stato pure firmato dalla direzione regionale delle Entrate della Sicilia e l’Amia per incrementare la raccolta differenziata. Lo scopo è ritirare i diversi materiali, educare alla raccolta i cittadini e monitorare per semestri la quantità di rifiuti prodotti. Ma il cuore del problema resta, ancora un volta, il buco in bilancio (con i finanziamenti necessari all’azienda per assicurare gli stipendi e la conseguente raccolta dei rifiuti) e l’accordo da raggiungere con i sindacati. Se così non fosse, mancherebbe davvero poco a una nuova emergenza. Scade il 1 luglio, infatti, il prestito dei mezzi speciali concessi in uso dalla Protezione civile, mezzi che torneranno al mittente per quella data, lasciando Bellolampo senza  compattatore e pala per lo smaltimento di rifiuti.


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI