Palermo, movimento lento|Prime mosse da… rimandatura - Live Sicilia

Palermo, movimento lento|Prime mosse da… rimandatura

Il calciomercato rosanero
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A meno di due settimane dal ritiro estivo in Austria, che scatterà il prossimo 9 luglio, Palermo rimandato in… calciomercato. Il club rosanero ha sì concluso due affari in entrata (gli argentini Bertòlo e Pastore), ancora non formalmente, ma al momento la fisionomia non sembra essere quella di una squadra che possa lottare per il quarto posto, come più volte annunciato dalla proprietà. Sfiorata l’Europa League con un progetto tattico (quello di Davide Ballardini) probabilmente non si deve dare per scontato che i rosanero ripartono da lì. In panchina si è voltata pagina ed è difficile che il cambio sia indolore. Per quanto il tecnico Walter Zenga, non ancora presentato ufficialmente alla stampa, possa incidere sul rendimento dei singoli, esaltare i giovani, responsabilizzare tutti, sbizzarrirsi con moduli di gioco e schemi a effetto sulle palle inattive, quella rosanero al momento non sembra una formazione competitiva per la zona Champions.
I calciatori in entrata – per quanto talentuosi e di prospettiva – guardano al futuro ma non vanno a colmare vuoti in organico adesso. A meno che Simplicio e Bresciano – spinosi casi di rinnovo – non decidano, a breve, di togliere il disturbo. Dov’è la prima punta invocata da più parti, anche quando Cavani e Miccoli sfornavano gol a ripetizione? Dov’è il difensore centrale, prestante fisicamente e di carisma, che possa raccogliere l’eredità di Carrozzieri? Ma soprattutto dov’è l’alter-ego di Fabio Liverani che dovrà saltare i primi mesi di campionato per la riabilitazione post-infortunio? Nomi se sono fatti a bizzeffe, viaggi, sondaggi, offerte e contatti si sono susseguiti. Resta però un senso di incompiutezza, specie davanti a club scatenati come Napoli e Genoa, anche se c’è tempo per correre ai ripari e rimediare.
La responsabilità della strategia delle trattative in entrata e in uscita è tutta nelle mani di Zamparini e del direttore sportivo Walter Sabatini. L’hanno detto a chiare lettere, il timone del calciomercato lo reggono loro due, con il ds che fa, il presidente che disfa e il ds che ancora prova a ricomporre (su Pastore, ad esempio, Sabatini ha ribadito dopo l’annuncio di Zamparini: “L’affare non è ancora risolto, è corretto dire che non siamo lontanissimi dalla conclusione”). Zenga avrà voce relativa in capitolo, non arriveranno rumeni ed è altamente improbabile che dal Catania lo seguirà qualche fedelissimo, come Martinez o Tedesco junior.
Prestiti e comproprietà, già risolti o in via di risoluzione, non saranno in alcun modo decisivi per la composizione del nuovo organico. Diverso il discorso per entrate e uscite. Per le prime il Palermo sta setacciando soprattutto il mercato estero, puntando, più che su giocatori consacrati e pronti, su tante… scomesse. Se le incognite e le promesse da mantenere, però, fossero troppe, il lavoro di Zenga si complicherebbe parecchio. In uscita, fra problemi alla luce del sole (Simplicio) e sorprese che potrebbero venir fuori alla distanza (Cavani), non c’è esattamente da stare tranquilli. Il popolo rosanero attende, fra fiducia e mugugni. Il primo termometro del gradimento sarà la risposta all’apertura della campagna abbonamenti.


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