"Palermo non merita i fondi| Sud? Mi ispiro alla Lega" - Live Sicilia

“Palermo non merita i fondi| Sud? Mi ispiro alla Lega”

Gianfranco Miccichè a tutto campo
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“Forse Palermo non si meriterebbe il regalo da 150 milioni di euro che arriveranno a risanare le casse comunali. Sarebbe stato meglio che Cammarata avesse posto il problema prima, in modo da predisporre un piano di risanamento dell’Amia per esempio. Chiedo scusa agli italiani per queste cose che abbiamo fatto”. A parlare è Gianfranco Miccichè, sottosegretario alla presidenza, in un’intervista rilasciata ad Antonio Galdo per il programma radiofonico “Faccia a faccia” in onda su Radiotre.

“Nell’ultima riunione del Cipe l’ho detto – aggiunge Miccichè – Non è più possibile buttare i soldi in questa maniera. Dobbiamo risolvere problemi e non tappare buchi”. E affonda il colpo: “se tutto dovesse essere gestito come è stata gestita l’Amia forse sarebbe il caso di commissariare il Comune, ma non credo che siamo in questa condizione”.

Poi torna a parlare dell’assegnazione di 4,3 miliardi alla Sicilia dai fondi per lo sviluppo delle aree sottoutilizzate. “Non c’è nessun festeggiamento e nessuna pioggia di soldi da Roma – ha detto Miccichè – Arriveranno questi soldi, ma succederà in tutte le Regioni. Fa parte della normale gestione delle risorse che avviene in tutta Italia. Sappiamo che questi soldi già c’erano, ma bisognava sbloccarli con delle modifiche e aggiunte importanti per poterle gestire meglio”.

Per quanto riguarda il progetto del “Partito del Sud” Miccichè è ancora convinto che sia necessario. “Ho parlato di un importante movimento culturale che bisogna tenere sempre vivo e sempre acceso – spiega – Se non si dovessero trovare le condizioni di sviluppo per il Sud, potrebbe diventare anche un partito”. Ma non con Bassolino, con lui “non farei alleanze. Vorrei che tutti i partiti si adattassero al meccanismo della Lega. E’ una strategia vincente. Io mi ispiro alla Lega”.

Infine un’occhiata dentro casa sua. A settembre potrebbe essere nominato un corinatore unico del Pdl. “Sono favorevole – ha concluso – a un coordinatore unico del Pdl, che sappia gestire il partito. Si sono formate in questi anni delle correnti interne e bisogna intervenire subito”.


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