Pastore: "Napoli vuol dire Maradona|Ma qui mi sento in Argentina" - Live Sicilia

Pastore: “Napoli vuol dire Maradona|Ma qui mi sento in Argentina”

Il fantasista pronto al debutto in campionato
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Se a un argentino dici Napoli, lui, quasi sempre, ti risponderà Maradona. E Javier Pastore non fa eccezione. Per il fantasista palermitano: “Maradona è il più grande di sempre in assoluto, un mito senza pari – ha detto il giocatore alla Gazzetta dello Sport – Ma anche oggi c’è molta Argentina nella squadra azzurra. Lavezzi non lo conosco personalmente, però è un grande giocatore, indispensabile per la squadra”.
Pronto per il debutto, il nuovo acquisto rosa non nasconde il proprio entusiasmo: “Non sto nella pelle, non vedo l´ora di rompere il ghiaccio col vostro campionato – ha ammesso – Devo cancellare la delusione per aver perso il titolo di Clausura con l’Huracan. Voglio subito calarmi nel campionato italiano”.
Un campionato nel quale il Palermo si prepara a recitare il ruolo di mina vagante, di squadra ambiziosa. E le ambizioni e gli obiettivi non mancano nemmeno a Pastore: “Gol? Mi piacerebbe farne 10 – ha detto – sarebbe già un bel bottino al primo anno in Italia. Anche se mandare in rete i miei compagni, mi gratifica lo stesso. Segnare domani sera? Sarebbe il massimo. Un gol alla prima di campionato al ’Barbera’, per di più contro il Napoli. Però prima di tutto voglio la vittoria del Palermo”.
Una vittoria che potrebbe passare proprio dai suoi piedi, visto che Zenga sta pensando a due moduli che darebbero all’argentino “licenza di inventare”: “Quale modulo preferisco? Per me è lo stesso. Anche se devo ammettere che il modulo con i tre rifinitori esalta di più la squadra. Miccoli è l’ideale là davanti e con Simplicio e Cavani abbiamo tanta qualità”. Comunque sia, Pastore avrà il compito di innescare il gioco offensivo e di rifornire le punte: “A me va benissimo – ha aggiunto Pastore – è una responsabilità che voglio prendermi, perché mi piace ispirare la manovra offensiva e voglio diventare importante”.
E le condizioni, anche quelle ambientali, ci sono tutte: “”La gente mi ha riservato una accoglienza bellissima: sembra di stare in Argentina”.


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