“Non me la sento più di fare l’armatore. Non è accettabile quanto accade. Non capisco perchè nelle acque del Mediterraneo possano pescare tutti tranne gli italiani”. E’ amareggiato Francesco Campo, l’armatore del peschereccio Chiaraluna, sequestrato oggi dalle motovedette tunisine. “Alle 7 ho parlato col capitano che mi chiedeva cosa dovesse fare – ha detto Campo -. Ho detto di fermarsi perchè scappano i ladri, ma noi non stavamo facendo nulla di male. Il peschereccio si trovava nell’area per così dire alla periferia del Mammellone, a 40 miglia da Lampedusa e a quasi 90 miglia dalla Tunisia, quindi in acque internazionali e non aveva neppure pescato a bordo. I militari tunisini, però, sono saliti ugualmente e sotto la minaccia delle armi hanno intimato i miei uomini di seguirli col motopesca”.
L’armatore: “Non me la sento più di lavorare così”
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