Esattamente trent’anni fa suo padre Boris sancì con il sacrificio della sua stessa vita, strappatagli dai colpi di pistola di Leoluca Bagarella una calda mattina di luglio, l’ultimo atto d’amore verso quella divisa e quel mondo di giustizia in cui aveva sempre creduto.
Oggi Alessandro Giuliano, che dallo “sceriffo” ha ereditato lo sguardo intenso, e il profondissimo senso del dovere, viene nominato capo della Squadra mobile di Milano. Giuliano ha 42 anni e si insedia nel capoluogo lombardo dopo aver guidato la squadra mobile di Venezia. Il suo predecessore, Francesco Messina, è stato trasferito alla questura di Bergamo con la carica di vice questore.
Alessandro Giuliano, che al momento di entrare in polizia ha giurato di non lavorare mai in quella terra dove suo padre fu assassinato, ha all’attivo molti successi ottenuti contro la malavita del Brenta e a lui, ancor prima di dirigere la squadra mobile di Padova, si deve l’arresto del killer Michele Profeta.