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Mafia, anche Graviano parla

Al processo all'ex senatore Dc Inzerillo
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Dopo le parole di Salvatore Lo Piccolo, un altro boss di prim’ordine decide di uscire fuori dal silenzio. Si tratta di Giuseppe Graviano, ex capomafia di Brancaccio, indicato come uno dei partecipanti alla stagione delle stragi di Cosa nostra. Accetta di parlare al processo d’appello contro Vincenzo Inzerillo, ex senatore della Dc, accusato di associazione mafiosa. La difesa lo ha chiamato a deporre come “teste di riferimento” rispetto alle dichiarazioni rilasciate dal dichiarante Gaspare Spatuzza.

“Lei fa parte di Cosa nostra?” ha chiesto il presidente della corte. “Sono stato condannato per 416 bis” ha risposto Graviano, collegato in videoconferenza confermando di aver incontrato Spatuzza negli anni ’90. “Mi disse che Inzerillo non c’entrava niente con le accuse che gli facevano, che era accusato ingiustamente” ha detto approfittando dell’occasione per fare il suo proclama. Alla luce di quanto dichiarato da Spatuzza – ritenuto credibile dai magistrati fiorentini che indagano sulle bombe di Milano, Firenze e Roma del 1993 – Graviano ritiene di essere stato condannato ingiustamente, visto che le nuove rivelazioni smontano la versione fornita dal pentito Vincenzo Scarantino sulla strage di via D’Amelio, in cui morì Paolo Borsellino e i suoi agenti di scorta.

E a questo punto che il procuratore generale, Vittorio Teresi, ha interrotto il teste, sottolineando come stesse divagando. L’udienza è stata rinviata al prossimo 5 ottobre.


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