"Io, il cantante della vera Palermo" - Live Sicilia

“Io, il cantante della vera Palermo”

Intervista al cantante neomelodico Tony Colombo
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Questa sera l’enfant prodige della città tutto porto tornerà a casa, per un concerto gratuito dedicato alla memoria dei sei militari italiani caduti a Kabul lo scorso 17 settembre. È il gran ritorno di Tony Colombo, che si esibirà nel quartiere che porta il nome della Santuzza: il villaggio di Santa Rosalia. Con lui sul palco, un Fabrizio Corona che cambierà look per l’occasione, vestendo i panni del bravo ragazzo che si concede gratuitamente per una buona causa. I più maliziosi potrebbero pensare che la buona causa, tanto buona da meritare la gratuità, sia il ritorno d’immagine. Ma sarebbero soltanto maldicenze.Tornando a Tony, il giovanissimo panormitano parla della sua terra, dei suoi valori, delle tante soddisfazioni raggiunte nonostante l’ancora tenera età. “Durante i miei concerti interviene sempre un ospite ‘speciale’ – dice – questa volta è stato scelto Corona perché con lui e Belen stiamo lavorando a diversi progetti. Si vedrà un Fabrizio diverso, più comprensivo, umano”. Niente di più, il giovane neomelodico non aggiunge altro, sui progetti futuri parla solo di comparsate in radio e tv, nonché di servizi sui rotocalchi.

Il cantante dell’ “Altra Palermo”: più volte è stato definito così dalla stampa. Ma il giovane Tony tende a precisare che “il mio pubblico non è trasversale. Non mi interessa se ai miei concerti ci sono avvocati o casalinghe. È il mio pubblico. Poi che significa “Altra Palermo”? Io sono l’artista della Palermo vera. Noi giovani siamo la vera Palermo”. Sul suo rapporto con la città, invece, dichiara che “oggi vivo a Napoli, ma è sempre bello tornare, stare con la mia famiglia. È la mia città, la mia terra, mi ha dato i miei valori”.In relazione si big della musica italiana, aggiunge “non credo di avere niente in meno di un Ramazzotti o di una Pausini. Ormai sono un artista. Sono il cantante di Palermo”. Sui soldati morti a Kabul, infine, precisa che “i militari svolgono il loro ruolo in penombra, ce ne ricordiamo solo quando ne abbiamo bisogno. E poi – conclude – portano il nome della nostra Italia nel migliore dei modi”.


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