La Corte dei conti: | "Basta società mangiasoldi" - Live Sicilia

La Corte dei conti: | “Basta società mangiasoldi”

La relazione sul Dpef
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Le società partecipate dalla Regione creano “preoccupanti indebitamenti”, ma il Dpef 2010-2013 ne vuole creare altre due, una per i forestali e una per la promozione commerciale. Una scelta definita “fuori da ogni ragionevole coerenza” dalla Corte dei Conti che parla di un Documento di programmazione economico finanziaria con “luci e ombre”. Le Sezioni riunite in sede di controllo riservano una delle critiche più dure alla Regione proprio sul fronte della creazione di nuove società in house : si tratta di
propositi che, secondo la Corte, “si pongono in aperta contraddizione con le stesse linee di azione perseguite con il Dpef”, nel quale proprio riguardo agli enti partecipati si dice che “hanno creato preoccupanti indebitamenti”.
Oggi la Commissione Bilancio dell’Ars ha proceduto all’audizione del presidente sezioni riunite in sede controllo della Corte dei Conti per la Regione siciliana, Rita Arrigoni sul Dpef, del quale ha avviato l’esame. Nella relazione della Corte, oltre alla bocciatura per l’ipotesi di creazione di nuove società partecipate si mette in evidenza anche la “difficoltà di valutare la piena fattibilità della manovra”, ma si prende atto degli “interventi legislativi e attuativi di riforma e riorganizzazione strutturale nei quali è possibile individuare realistiche prospettive di cambiamento”.

IL SILENZIO SU RIFUTI E FORMAZIONE
Secondo la Corte, nel documento del governo restano anche “le ombre riferibili a settori trascurati o elusi”: in particolare si fa riferimento alla questione dello smaltimento dei rifiuti e alla formazione professionale, “tema trascurato malgrado il consistente assorbimento di risorse e i risultati scoraggianti in termini di capacità di inserimento nel mondo del lavoro e di ausilio all’occupazione”.

ESODO DIPENDENTI PUO’ AUMENTARE COSTI
La Corte osserva anche che non è detto che il riassetto organizzativo della pubblica amministrazione regionale porti a effettivi risparmi di spesa. Al riguardo, le Sezioni riunite in sede di controllo della Corte raccomandano alla regione “di evitare aumenti delle strutture dirigenziali allo scopo di compensare la riduzione delle strutture intermedie”. Perplessità anche sulla possibilità di “incentivi all’esodo e della mobilità in favore di enti regionali”: secondo la Corte “gli auspicati benefici sono destinati a tradursi in una diversa allocazione della spesa che transiterebbe dai capitoli per il personale a quelli della spesa previdenziale (o dei trasferimenti agli enti regionali) con il rischio, relativamente agli esodi, di incrementi di costi, i considerazione del favorevole regime di calcolo dei trattamenti pensionistici”. In pratica, osserva la Corte, la regione potrebbe ritrovarsi a pagare a titolo di pensione “emolumenti più alti di quelli precedentemente erogati a titolo di retribuzione”.

SANITA’: L’EMERGENZA E’ IL 118
Un riconoscimento per il lavoro svolto ma anche alcune critiche per i nodi che restano insoluti. Sul risanamento della sanità regionale le Sezioni riunite si soffermano a lungo nella relazione sul Dpef 2010-2013. La Corte prende in esame le voci da cui sono attesi maggiori risparmi, partendo dal personale, che nel 2008 incideva per il 39,8 per cento
sui costi complessivi della sanità regionale. La Corte fa notare che nel 2008 il costo per il personale è aumentato anziché diminuire e scrive: “La previsione di una evoluzione
in controtendenza per i prossimi anni appare poco realistica”. “Più realistici” appaiono invece gli obiettivi di contenimento della spesa legati alla rimodulazione dell’offerta ospedaliera pubblica e privata. Al riguardo la Corte mette in evidenza i primi risultati ottenuti in termini di posti letto. Tra gli altri rilievi della Corte dei conti spicca quello relativo al servizio 118: “Improcrastinabile è bloccare il fenomeno di costante lievitazione della spesa regionale per il servizio 118 che ha visto trend di crescita esponenziali; occorre cioè avviare al più presto l’annunciato ridimensionamento del numero delle ambulanze e la razionale utilizzazione del personale autista soccorritore assunto massicciamente negli ultimi anni”.


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