Russo: "Sciacallaggio | sulla tragedia di Mazzarino" - Live Sicilia

Russo: “Sciacallaggio | sulla tragedia di Mazzarino”

L'assessore risponde alle polemiche
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“Dolore, amarezza e sconcerto” per la morte del giovane di Mazzarino e per quel che ne è seguito: ovvero uno “sciacallaggio su una tragedia”. L’assessore regionale alla Sanità Massimo Russo, intervistato da livesicilia, risponde così alla nuova ondata di polemiche sulla vicenda di Mazzarino, ovvero la morte del giovane Filippo Li Gambi in seguito a un incidente stradale.

Russo sottolinea che il ragazzo è morto due ore dopo l’arrivo all’ospedale di Caltanissetta e che quindi il suo decesso non è dovuto a mancanze nel nosocomio di Mazzarino. “Quel ragazzo non poteva essere curato a Mazzarino, bene hanno fatto i medici di Mazzarino a stabilizzarlo e a trasferirlo a Caltanissetta, dove si è verificato un caso di malasanità su cui è aperta un’indagine”, dice Russo, che parla di “abiezione” nelle polemiche: “Si vuole strumentalizzare una tragedia umana”, accusa l’assessore. Che parla anche della Commissione di inchiesta della Camera, citata nei giorni scorsi in un discorso pubblico dal presidente del Senato Renato Schifani. La Commissione contraddice, secondo quanto riportato da Schifani, l’inchiesta della Regione, spostando sulle inefficienze dell’ospedale Mazzarino il punto critico che ha causato il decesso del giovane Li Gambi. “Cado dalle nuvole”, commenta Russo, che aggiunge: “La sera stessa ho sentito il presidente della commissione, Orlando, che mi ha detto che non esiste alcuna relazione. E poiché essa non è notoria mi risulta strano che il presidente del Senato la utilizzi. Sono stato convocato nei prossimi giorni dalla commissione. Ma se la Commissione è già addivenuta a delle conclusioni non andrò a Roma a perdere tempo e far
perdere tempo”.
Russo dice di volersi “collocare sull’invito fatto dal ministro Alfano: c’è la magistratura che sta conducendo delle indagini”, dice l’assessore, che chiosa così: “Mi permetto di rivolgere a tutti un invito a una maggiore sobrietà”.


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