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Zone blu? I disabili devono pagare

La Cassazione sul ricorso di un palermitano
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Stando alla Corte suprema di Cassazione, tutti devono pagare sulle strisce blu, di conseguenza anche i disabili. Il 5 ottobre scorso, infatti, il giudice di ultima istanza ha respinto il ricorso di un cittadino palermitano, affermando che la gratuità della sosta “non è prevista da alcuna norma”.

E in più non “ha fondamento invocare a sostegno di una diversa  interpretazione, come fa il ricorrente, l’esigenza di favorire la mobilità delle persone disabili. Dalla gratuità, anziché onerosità come per gli altri utenti, della sosta deriva, infatti, un vantaggio meramente economico, non un vantaggio in termini di mobilità, la quale è favorita dalla concreta disponibilità , piuttosto che dalla gratuità, del posto dove sostare; sicché, anche in caso di indisponibilità dei posti riservati ai sensi dell’art.11, comma 5, D.P.R. n.503/1996, invocato dal ricorrente, non vi è ragione di consentire, in mancanza di previsione normativa, la sosta gratuita alla persona disabile che abbia trovato posto negli stalli a pagamento”.

Ma c’è un però. Il Ministero dei Trasporti, in data 6 febbraio 2007 – protocollo 107, ha affermato che: “Per quanto riguarda l’oggetto del quesito, dalla lettura degli articoli citati, si evince la chiara volontà del legislatore di voler facilitare la mobilità dei disabili anche con misure che attengono specificamente il settore della sosta, ivi compresa l’esenzione da pagamento di tariffe orarie per il parcheggio”. E in relazione all’articolo 188, comma 3, d.p.r. 24 luglio 1996, n. 503, “i veicoli al servizio di persone invalide autorizzate a norma del comma 2 (ovvero munite di contrassegno) non sono tenute all’obbligo del rispetto dei limiti di tempo se lasciati in sosta nelle aree di parcheggio a tempo determinato”, il ministero precisò che “Non vi è dubbio, a parere di questo Ufficio, che non si possa chiedere il pagamento di una tariffa oraria a chi, trovando occupato lo stallo a lui appositamente riservato, ne occupi un altro, peraltro non adeguatamente attrezzato a soddisfare in pieno le sue esigenze, potendosi imputare tale disagio anche ad una mancata previsione, da parte dell’Ente proprietario, di un maggior numero di stalli riservati…”.

Ora sta al Comune di Palermo la decisione di applicare o meno questa sentenza. Su Facebook, tuttavia, è stato già segnalato un caso in cui è stato rispettato il volere della Cassazione. In questa nota di Luigi Esposito, si legge: “mia moglie con mio figlio, riconosciuto invalido con handicap grave, cerca posteggio in zona Piazza Unità d’Italia, con la nostra auto munita di contrassegno invalidi in bella vista. Percorrendo via Leopardi giunge all’incrocio con via Giusti, dove c’è un posteggio riservato agli invalidi ma… incredibile è occupato da un camion che vende frutta e verdura, con tutta la mercanzia esposta proprio sulle strisce gialle. Mia moglie prosegue per via Giusti e c’è un altro posteggio riservato, ma occupato (regolarmente). Subito dietro un posto libero con strisce blu: decide di parcheggiare lì.
SORPRESA! Gli ausiliari del traffico dell’AMAT attaccano sul parabrezza dell’auto un avviso di violazione del codice della strada, per non avere esposto la scheda parcheggio e… non avere esposto nessun permesso valido!”. Il fatto risale al 21 ottobre.

Il Comune di Parma, stando ai fatti in casa d’altri, nel frattempo, ha stabilito che non terrà conto della sentenza della Cassazione. L’assessore alle Politiche a favore dei disabili, Giovanni Paolo Bernini, ha infatti dichiarato che “continueremo nella politica fin qui attuata di mantenere gratuito il parcheggio all’interno delle righe blu per i veicoli che espongono il contrassegno disabili. In tal senso abbiamo risposto a un’interrogazione in Consiglio Comunale su quella recente Sentenza della Cassazione che ha respinto il ricorso di un cittadino di Palermo. Noi rispettiamo quella Sentenza, ma non la condividiamo e continueremo a operare come abbiamo sempre fatto“.


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