La battaglia su logo e acronimo - Live Sicilia

La battaglia su logo e acronimo

Alla vigilia dell'annunciata nascita del Pdl Sicilia
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“Il Pdl-Sicilia non può utilizzare il logo e l’acronimo del partito ufficiale. Faremo l’ultimo appello all’unità”, dice il co-coordinatore regionale del Popolo della Libertà, Giuseppe Castiglione alla vigilia della scissione nel gruppo del Pdl all’assemblea regionale che sarà ufficializzata domani in una conferenza stampa. “Non è l’etichetta che conta – ribatte il deputato alla Camera Dore Misuraca – ma i contenuti. E in ogni caso deciderà il presidente dell’Ars, Francesco Cascio”.

Il simbolo creato dalla redazione di Livesicilia per il sondaggio sulla guida del Pdl in Sicilia

Il simbolo creato dalla redazione di Livesicilia per il sondaggio sulla guida del Pdl in Sicilia

Il Pdl-Sicilia fa capo al sottosegretario Gianfranco Micciché, strenuo difensore del governo regionale guidato da Raffaele Lombardo, fondatore dell’Mpa, il movimento che conta a Palazzo dei Normanni 15 deputati su 90. I berlusconiani sono in tutto 34 (comprese Mariana Caronia e Giulia Adamo che provengono dal gruppo misto). Sedici di questi dovrebbero aderire alla nuova formazione. Diciotto i rimanenti parlamentari che in questi ultimi mesi sono stati critici con la giunta e fanno riferimento a Renato Schifani e Angelino Alfano. Si tratta dei cosiddetti “lealisti” che in giunta sono rappresentati dagli assessori ai Lavori pubblici, Nino Beninati e al Territorio, Mario Milone. La formazione del Pdl-Sicilia, alla cui guida dovrebbe andare secondo indiscrezioni Ignazio Marinese o Giulia Adamo, è ben vista da Lombardo che ha definito l’iniziativa “l’avvio di un percorso di adeguamento della politica all’autonomia siciliana”. Scelta mal vista da Schifani che venerdì a Palermo ha tagliato corto: “Vorrei evitare di trovarmi tra qualche settimana con 20 Pdl in 20 regioni”.

“Anche se il nuovo gruppo dicono si riconosca – aggiunge Castiglione – nell’azione politica del presidente del consiglio Silvio Berlusconi Il Pdl deve portare all’unità non alle divisioni. E i nostri appelli in tal senso non sono stati ascoltati”. “A questo punto – dice – accelereremo nel nominare i nuovi coordinatori provinciali” Castiglione poi rimarca le differenze con i cosiddetti scissionisti: “Noi chiediamo ad esempio – osserva – le dimissioni dell’assessore alla Presidenza, Gaetano Armao per il grave conflitto di interessi in cui si trova per la vicenda dei rigassificatori. Il nostro sostegno al governo Lombardo non è acritico e chiediamo per questo un tavolo di confronto”. “L’appoggio al governo Lombardo – osserva Misuraca – è aperto e costruttivo. Chiediamo agli altri deputati del Pdl di aderire al nuovo gruppo”. (Ansa)


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