“Come uomini di Confcommercio, come siciliani e come imprenditori non possiamo non assistere con preoccupazione e, ci si permetta con un pizzico di indignazione, a quanto si sta verificando a livello regionale”. Lo afferma il presidente di Confcommercio Sicilia-Imprese per l’Italia, Pietro Agen. “Non sta a noi entrare nel merito dei torti e delle ragioni: ci siamo astenuti, per evitare sterili polemiche, dal criticare alcune presenze nella Giunta regionale che ci apparivano incoerenti e contraddittorie, – aggiunge – ci siamo altrettanto astenuti da facili polemiche sui ritardi e sulle molte cose annunciate e non fatte, mentre abbiamo condiviso la coraggiosa rottura con il passato sul tema della sanità, sulla vicenda dei termovalorizzatori e sul riordino delle strutture regionali; ma oggi di fronte allo sfascio annunciato e dell’incapacità delle forze politiche di porre i problemi della Sicilia davanti a quelli di bottega o di partito non crediamo sia più tempo di tacere”. Per il presidente di Confcommercio “la crisi delle aziende in Sicilia ha raggiunto livelli di insopportabilità che ne pone a rischio la sopravvivenza, la povertà delle famiglie si è estesa in modo drammatico, la distruzione del territorio ad opera dell’abusivismo mai combattuto procede incessantemente, gli investimenti pubblici in infrastrutture sono, per osare un termine riduttivo, crollati”. (Ansa)
Agen: “Siamo indignati”
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