Processo per il sequestro di Denise| La difesa: "L'imputata era minorenne" - Live Sicilia

Processo per il sequestro di Denise| La difesa: “L’imputata era minorenne”

Udienza rinviata al prossimo 18 dicembre
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L’avvocato Giacchino Sbacchi, difensore di Jessica Pulizzi, indagata per la scomparsa della sorellastra Denise Pipitone, ha sollevato un’eccezione durante l’udienza preliminare al tribunale di Marsala, sostenendo che la stessa udienza si debba svolgere davanti al Gup del tribunale dei minori. La sua assistita, infatti, al tempo dei fatti (l’1 settembre 2004) era minorenne. Il gup Lucia Fontana si é riservata di decidere sull’istanza presentata dalla difesa, rinviando l’udienza preliminare al 18 dicembre prossimo. In attesa della decisione sull’istanza presentata dalla difesa, il gup non ha ammesso la costituzione di parte civile dei genitori di Denise, Piera Maggio e Tony Pipitone, e del padre naturale della bimba, Piero Pulizzi.

Piera Maggio e Piero Pulizzi, genitori di Denise Pipitone, la bambina scomparsa l’1 settembre 2004 a Mazara del Vallo, quando aveva poco meno di 4 anni, si sono presentati al palazzo di giustizia di Marsala, dove davnti al Gup Lucia Fontana si tiene l’udienza che riguarda gli indagati Jessica Pulizzi, 22 anni, all’epoca dei fatti minorenne e sorellastra di Denise e il suo ex fidanzato Gaspare Ghaleb, un giovane di origine tunisina. La ragazza è accusata di sequestro di persona, mentre il secondo deve rispondere di false dichiarazioni al Pm.

“Aspettavo di vederla per conoscere la verità, tutta la verità – ha commentato il padre prima di varcare la soglia del tribunale -. Speravo di incontrarli qui ma a quanto pare non verranno. Dio comunque vede e provvede”. Pulizzi ha precisato che oggi non si costituirà parte civile “contro una delle mie figlie, come scrivono i giornali”.

Per Piera Maggio “se l’indagata non è presente, dimostra quello che ha dimostrato in questi cinque anni: l’innocenza si rivendica rispondendo e portando le prove. A me quello che interessa è riabbracciare mia figlia e avere una giustizia giusta. I bambini – ha concluso – non si trattano in questo modo subdolo e vigliacco”.


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