Mezzogiorno, un popolo in piazza|Epifani (Cgil): "Il Governo è assente" - Live Sicilia

Mezzogiorno, un popolo in piazza|Epifani (Cgil): “Il Governo è assente”

Manifestazione a Messina
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Un fiume di 30 mila persone, secondo quanto riferito dalla Cgil regionale, ha sfilato stamani a Messina. Un lungo corteo per chiedere legalità e sviluppo per il Mezzogiorno. In piazza anche il segretario nazionale del sindacato Guglielmo Epifani che ha commentato: “Il governo deve cambiare rotta con politiche credibili, per il bene non solo del Sud, ma di tutto il Paese”.

La manifestazione è organizzata in occasione della Giornata di lotta delle Regioni del Mezzogiorno per il Lavoro, lo sviluppo, la legalità e la messa in sicurezza del  territorio. “Messina è stata scelta come simbolo della mancanza di attenzione verso il Mezzogiorno – ha detto Epifani -, del Sud che non ha lavoro, che arretra nella crisi, che ha bisogno di investimenti nella sistemazione ambientale e nella difesa del territorio, che deve legare lo sviluppo del territorio agli investimenti per lo sviluppo”.

Il segretario della Cgil ha inoltre posto l’accento su come “il governo nazionale, così come avvenuto per il disastro di Messina, non abbia fatto per intero il suo dovere”. “Bisogna farla finita – ha proseguito – con il sottrarre risorse al Sud perché non si possono utilizzare i fondi del Mezzogiorno per fare tutt’altro. Bisogna avere in mente che il Mezzogiorno non è un problema per il Paese ma è la soluzione dei problemi del Paese, c’è invece l’idea che sia una zavorra ma non è così. Il Sud ha un terzo degli abitanti dell’Italia, non può essere un’area da lasciare abbandonata a se stessa. In questa crisi, come ha detto Draghi, si aumenta la distanza fra il Meridione e il resto del Paese”.

Presenti al corteo anche i lavoratori di Termini Imerese. Roberto Mastrosimone della Fiom Cgil ha sottolineato come gli operai della Fiat fossero lì “perché l’obiettivo è quello di far cambiare idea alla casa madre e di continuare a produrre le auto a Termini Imerese”. “Noi avevamo un accordo – ha aggiunto Mastrosimone – che prevedeva la produzione della nuova Lancia Y pari a un investimento di 550 milioni di euro e l’assunzione di 250 dipendenti e chiediamo che venga rispettato”.


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