"Lombardo? Torni indietro | O mercoledì ci sentirà..." - Live Sicilia

“Lombardo? Torni indietro | O mercoledì ci sentirà…”

Intervista a Innocenzo Leontini
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Mercoledì aveva lanciato un ultimatum al governo regionale, dettando le due condizioni da soddisfare per il ritorno alla maggioranza originaria: il coinvolgimento dell’Udc e l’azzeramento della giunta. Oggi, Innocenzo Leontini, in un’intervista a “Livesicilia”, ribadisce la posizione del suo partito, a dispetto di quanto dichiarato nel frattempo da Raffaele Lombardo, che non ha alcuna intenzione di azzerare la giunta prima dell’inizio del 2010 quando prenderà corpo la riforma degli assessorati.
Onorevole Leontini, venerdì sera Lombardo ha detto che non vi sarà nessun altro incontro per la verifica di governo. Di fatto, l’Udc non è stata chiamata al tavolo delle trattative, come invece avevate chiesto.
“Mi pare che uno più uno faccia due. Non avendo invitato l’Udc e soprattutto annunciando che non ci saranno altri incontri, mercoledì esprimeremo una posizione di non condivisione dell’operato del presidente”.
Il leader dell’Mpa ha spiegato anche che al momento non ci sarà alcun azzeramento della giunta, l’altra condizione posta da voi e dall’Udc per tornare a sostenere il governo. Che cosa ne pensa?
“A maggior ragione lo criticheremo. Lombardo ha aggiunto pure che verrà in aula per richiamare i deputati al buonsenso. Sarebbe la prima volta nella storia di un parlamento che un presidente si presenta con un programma che può avere una maggioranza il martedì e un’altra il mercoledì. Questo sarebbe scandoloso, un tradimento democratico e una deriva istituzionale”.
In pratica, entrambe le condizioni che avete posto nell’ultima seduta sono state disattese.
“Già, anche se la sua delegazione sta comunque cercando di fissare altri incontri. Purtroppo noi siamo anche un po’ scottati dal fatto che per due settimane ci siamo incontrati con i colleghi dell’Mpa, il cui operato è stato completamente disconosciuto e sconfessato da Lombardo”.
Mercoledì scorso siete venuti incontro a Lombardo votando per il rinvio.
“Abbiamo votato il rinvio perché vogliamo arrivare a un risultato costruttivo e cioè quello della ricomposizione della maggioranza a sostegno di Lombardo. Questo rinvio  lo avevamo concordato con la delegazione dell’Mpa, che però ci aveva assicurato che sarebbe stato Lombardo in persona a presentarsi in aula per chiederlo”.
Mentre di fatto Lombardo non c’era e il rinvio l’ha chiesto l’assessore Bufardeci.
“E non solo. Lombardo ha messo per iscritto un concetto diametralmente opposto. Nella lettera inviata all’aula e letta da Cascio, Lombardo parlava di una volontà presumibilmente maggioritaria all’Ars a favore del rinvio, ma in realtà questa volontà maggioritaria non c’era affatto. Per questo motivo abbiamo dovuto esprimere il nostro rincrescimento e non tenere conto del lavoro fatto con i colleghi dell’Mpa. E sappiate che è stato veramente un lavoro serio: nelle ultime due riunioni  abbiamo parlato di tutti gli argomenti utili all’attività di governo, legge per legge, iniziativa per iniziativa, dall’Ato ai fondi comunitari, dalla nuova legge sugli appalti al commercio”.
Secondo Lombardo la mozione di sfiducia contro Armao è un problema di secondaria importanza.
“Invece è prioritaria. Da qui a mercoledì quest’argomento in qualche modo lo deve far decadere, perché se si va a votare ulla mozione Armao c’è già una maggioranza esistente che non è assolutamente quella che Lombardo vorrebbe”.
Ammettiamo che il programma di rilancio dell’azione di governo trovi il vostro consenso. Potrebbe essere sufficiente per ricominciare a collaborare?
“Senza l’esistenza di una chiara maggioranza, non credo sia una soluzione praticabile. Il programma può anche essere condiviso ma oggi a contare non sono i fini, bensì i mezzi. È come si raggiungono i fini che ci distingue dalle altre parti politiche. Non è possibile che, nel chiuso della sua presidenza, Lombardo decida di raggiungere i fini con i mezzi che crede, tutti illegittimi e in contrasto con la volontà degli elettori. Riteniamo che Lombardo debba fare marcia indietro e riconoscere che non può destabilizzare il quadro istituzionale e politico a suo piacimento. Non fa altro che lavorare per smantellare la coalizione e crescere politicamente ed elettoralmente”.
Qualche esempio?
“Ricordo un dato clamoroso su tutti: la legge sulla riforma degli Ato. Una legge che avevamo tutti concordato e della quale si era fatto carico l’assessore Sorbello, che subì il fuoco di fila degli emendamenti di Cracolici sostenuti dai deputati dell’Mpa, i quali su indicazione del presidente furono costretti a votare contro il ddl del loro stesso assessore. Non è vero che Lombardo si è trovato degli oppositori alla sua battaglia riformistica, è il contrario. Siamo sempre stati disponibili ad attuare con lui i disegni riformatori. Non c’è una sola riforma che abbia visto la luce, a parte quella della sanità, che è merito non dell’assessore Russo, ma mio, visto che ho scritto l’80% del testo”.
Quale crede possa essere la via d’uscita alla crisi?
“Penso che ancora oggi la maggioranza degli elettori vorrebbe il ripristino della coalizione che hanno votato”.
Eppure, nel sondaggio lanciato da “Livesicilia”, l’opzione finora più votata è quella delle dimissioni di Lombardo e del conseguente ritorno alle urne.
“Certo, dopo questi comportamenti la reazione non può che essere il desiderio delle dimissioni di Lombardo. Non è mai accaduto, nemmeno col vecchio regime elettorale, che un presidente in così pochi mesi riuscisse a mettersi contro tutto e tutti, peraltro bloccando l’attività di governo. Cito un esempio: l’utilizzo dei fondi europei. Tra 15 giorni, se la situazione non cambia, rischiamo di diventare lo zimbello d’Europa. Non era mai accaduto nella storia dei benefici comunitari che una regione non riuscisse a spendere una lira in due anni”.
Le parole di Lombardo lasciano comunque intendere che l’azzeramento forse ci sarà, ma dopo il primo gennaio, con la riforma degli assessorati. Per voi sarebbe troppo tardi?
“Avevamo suggerito di attuare la nuova legge a partire dalla metà di dicembre. Avevamo invitato Lombardo a fare l’azzeramento subito e rendersi lui il protagonista, senza dare la sensazione di essere incalzato da noi del Pdl. Il nostro ragionamento era così semplice che non meritava di essere respinto così sdegnosamente. Meglio fare l’azzeramento adesso anche perché poi dobbiamo occuparci del bilancio e risolvere la crisi politica e dell’apparato amministrativo”.
Nel frattempo l’analisi dei provvedimenti finanziari più importanti slitta di continuo.
“E non può che slittare, perché se il presidente fa slittare l’attuazione della nuova legge sugli assessorati non possiamo che procedere con l’esercizio provvisorio come abbiamo fatto l’anno scorso fino a maggio”.


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