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Sgominata gang dei farmaci

Rapine a Palermo. Coinvolte alcune farmacie
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Oltre 100 carabinieri del Comando Provinciale di Palermo, coadiuvati da unità cinofile e del Nucleo Elicotteri, hanno dato corso nelle prime ore del mattino ad una vasta operazione che smantella la “Banda della Molara”, un agguerrito gruppo criminale responsabile in due anni di numerose rapine ad agenzie assicurative e furgoni per il trasporto di medicinali.
Undici sono le ordinanze di custodia cautelare in carcere. Quattordici le rapine consumate con un incasso di circa settecentomila euro ai danni soprattutto di agenzie assicurative e furgoni per il trasporto medicinali, che successivamente venivano reimmessi sul mercato legale dei prodotti farmaceutici.
In particolare in merito alla ricettazione dei farmaci, emerge l’elenco una serie di farmacie compiacenti, la cui individuazione è al vaglio degli inquirenti, che acquistando al 50% potevano contare su un sensibile guadagno.
Dalle indagini è emerso anche il contributo delle famiglie mafiose del capoluogo siciliano che “autorizzavano” i colpi incassando parte del ricavato.

Questo l’elenco delle persone arrestate nell’operazione “Banda della Molara”: Giuseppe Aliotta, 26 anni, Pietro Billetta, 50 anni, Giuseppe Cannata 29 anni, Francesco Ciulla 26 anni, Domenico Di Vita, 45 anni, Filippo D’Urso, 27 anni, Giuseppe Gullo, 39 anni, Carlo Spina, 28 anni, Pietro Perez, 42 anni, (arresti domiciliari). Due persone sono irreperibili.

I dettagli dell’operazione
Due degli undici destinatari dei provvedimenti restrittivi erano inizialmente riusciti a sfuggire alla cattura. Uno, però è stato arrestato nel pomeriggio. Si tratta del ventiduenne Vincenzo Asti, residente ad Asti, città nella quale è stato riconosciuto e fermato dai carabinieri.

La banda aveva la sua base operativa in alcuni bar di Borgo Molara, rione alla periferia est della città, dove venivano progettati gli “appalti” come i rapinatori definivano in codice i colpi da mettere a segno. Si trattava di veri e propri assalti, tanto fulminei quanto violenti come nel caso di due rapine alla filiale dell’Alleanza assicurazione di Bagheria, avvenute il 31 gennaio e il 16 febbraio del 2007, quando i dipendenti sotto la minaccia delle armi furono chiusi in uno sgabuzzino. L’indagine dei carabinieri è stata condotta con metodi ‘classici’, incrociando i dati rilevati sulle singole scene del crimine, le dichiarazioni dei testimoni, l’esame dei filmati delle telecamere a circuito chiuso e l’analisi dei tabulati telefonici che hanno consentito di individuare anche i “basisti” dell’organizzazione. Uno degli aspetti più importanti era il circuito della ricettazione dei farmaci, frutto di due rapine compiute a Palermo. Gli investigatori hanno scoperto che, grazie a informatori farmaceutici che fungevano da mediatori, i medicinali venivano collocati presso farmacie compiacenti a prezzi dimezzati. Un mercato parallelo potenzialmente assai pericoloso per la salute dei cittadini poiché i farmaci venivano stoccati in magazzini occasionali, non idonei alla loro conservazione per condizioni igieniche e temperature non adeguate.

Rapine col permesso dei boss
La “Banda della Molara”, come è stata ribattezzata l’organizzazione di rapinatori specializzata in assalti ad agenzie assicurative e depositi di farmaci, operava con il benestare di Cosa Nostra. Lo ha rivelato un pentito, Marco Messina, le cui dichiarazioni sono state riscontrate dalle indagini dei carabinieri che oggi hanno arrestato nove degli 11 componenti del clan. I banditi, infatti, avevano precisi referenti mafiosi sul territorio ai quali chiedere l'”autorizzazione” per mettere a segno i colpi, versando una parte dei profitti. Si tratta, in particolare, della “famiglia” di Santa Maria di Gesù, i cui reggenti erano Sandro e Gioacchino Capizzi, arrestati il 16 dicembre scorso nell’ambito dell’operazione “Perseo” Le indagini, sottolineano i carabinieri, sono tutt’altro che concluse. Oltre a scandagliare i rapporti tra criminalità comune e Cosa Nostra, gli investigatori stanno cercando di risalire anche agli informatori farmaceutici e ai farmacisti disonesti che si sarebbero prestati al riciclaggio dei medicinali frutto di alcune rapine.

Un altro arresto
Uno dei due destinatari dei provvedimenti restrittivi riusciti a sfuggire alla cattura è stato poche ore fa arrestato in  Asti dai Carabinieri di quel centro. Si tratta di Vincenzo Lucca  nato ad Asti, classe 1987 e lì residente.

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